Blitz “Dominio” a Statte
La Dda di Lecce chiede condanne fino a 20 anni dopo l’inchiesta su mafia e voto di scambio che travolse il comune, portando alle dimissioni dell’ex sindaco Andrioli.
Si profilano anni di reclusione per gli imputati coinvolti nell’operazione antimafia denominata Dominio, che nel gennaio 2024 scosse il comune di Statte. Al termine del rito abbreviato, la pubblica accusa ha formulato 36 richieste di condanna nei confronti di altrettanti soggetti, le cui posizioni erano al vaglio degli inquirenti in relazione a presunte dinamiche di stampo mafioso e a presunti episodi di scambio di voti durante le elezioni amministrative del 2021.
Un vero e proprio terremoto giudiziario, quest’ultimo, che portò alle dimissioni dell’allora sindaco Francesco Andrioli, degli assessori Ivan Orlando e Marianna Simeone, e alla successiva nomina di un commissario prefettizio, sebbene il Viminale avesse poi escluso infiltrazioni mafiose nell’amministrazione.
Il pm della Dda di Lecce, Milto De Nozza, al termine della sua requisitoria, non ha usato mezzi termini, invocando una pena esemplare di 20 anni di reclusione per Davide Sudoso, ritenuto dagli investigatori il vertice del presunto gruppo criminale. Seguono, con richieste altrettanto significative, Luigi Scialpi con 16 anni, Giuseppe Palumbo e Francesco Simeone con 14 anni ciascuno, e Giuseppe Coluccia e Antonio Pace con 12 anni. Dieci anni di carcere sono stati sollecitati per Fabiana Notaristefano, coniuge di Sudoso, e per Antonio Paolo Nannavecchia, Gianpiero Vinzi e Maurizio Coli.
Il magistrato inquirente ha inoltre chiesto una condanna di 8 anni per Pietro Lanza e Vito Ricciato, e per Giulio Modeo, quest’ultimo accusato, in concorso con Scialpi, di aver presumibilmente assicurato il controllo del territorio da parte del gruppo, attraverso la riscossione di denaro da imprenditori e commercianti che avrebbero pagato per ottenere l’intercessione del clan, nonché di aver curato l’approvvigionamento delle armi per il sodalizio.
Ma l’attenzione si concentra anche sulla sfera politica: per l’ex primo cittadino Andrioli e per i due ex assessori Orlando e Simeone, il pm ha avanzato una richiesta di condanna a 4 anni e 5 mesi, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per tutti gli altri imputati giudicati con rito abbreviato, le richieste di pena oscillano tra i 6 anni e un minimo di 8 mesi.
Nel corso delle precedenti udienze, tenutesi dinanzi al giudice Giulia Proto, erano state accolte le costituzioni di parte civile del Comune di Statte, che tramite l’avvocato Martino Bruno aveva avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 3 milioni di euro, di Kyma Ambiente, assistita dall’avvocato Antonio Raffo, e del Ministero dell’Interno.
Parallelamente, un altro filone processuale si sta sviluppando con rito ordinario per 9 imputati. Il processo, recentemente iniziato di fronte al collegio presieduto dal giudice Laura Orlando, vede tra gli accusati anche l’ex comandante della Polizia Locale di Statte in pensione Aristide Rotunno e l’ex dirigente di Kyma Ambiente, Rocco Lucio Scalera.
Le meticolose indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, all’epoca sotto la guida del colonnello Valerio Bovenga, avrebbero svelato come il gruppo capeggiato da Sudoso operasse come una diretta emanazione del clan Cesario, precedentemente smantellato dal blitz Feudo e guidato da Cosimo Bello e Carlo Mastrochicco. Le attività illecite contestate spaziavano dall’approvvigionamento di armi alla gestione di un ingente traffico di droga, fino all’imposizione come fornitori esclusivi ai danni di piccoli gruppi criminali. Secondo l’Antimafia, il clan avrebbe inoltre riscosso denaro attraverso spedizioni punitive e operando nel racket delle estorsioni.
La prossima udienza, fissata per il 7 maggio, vedrà prendere la parola il nutrito collegio difensivo, composto, tra gli altri, dagli avvocati Fabio Nicola Cervellera, Andrea Digiacomo, Giuseppe D’Ippolito, Andrea Maggio, Salvatore Maggio, Nicola Marseglia, Enzo Sapia e Gaetano Vitale. Un appuntamento cruciale per comprendere le strategie difensive in vista della sentenza.
Per ulteriori informazioni, visitare e seguire le piattaforme di informazione WideNews, disponibile al link https://www.widenews.it/ e la pagina Facebook https://www.facebook.com/WideNewsNotizieDalWebb.
Blitz “Dominio” a Statte