Il ricordo del giornalista Alborghetti su Papa Francesco
Il giornalista Roberto Alborghetti narra con il cuore in mano l’udienza che ha toccato profondamente la sua anima, un dialogo intimo a Casa Santa Marta che rivela la straordinaria vicinanza umana del Santo Padre.
Il ricordo di Papa Francesco, ora più vivo che mai nella scia della sua recente scomparsa, riaccende le fiammelle di innumerevoli incontri che hanno lasciato un segno indelebile. Tra queste memorie preziose, risplende quella di Roberto Alborghetti,scrittore e penna sensibile e acuta dell’Eco di Bergamo, e amico sincero di WideNews.
Fu proprio Roberto a vivere un’emozione unica, un vero e proprio “cor a cor” con il Santo Padre nel momento in cui gli consegnò la sua opera letteraria, “Francesco”, la prima biografia storica illustrata, dedicata al Pontefice latinoamericano, edita da Velar.
L’atmosfera raccolta di Casa Santa Marta, scelta da Francesco come nido accogliente lontano dai fasti vaticani, fece da sfondo a un’udienza privata che si tinse subito di calore umano, quasi un incontro tra vecchi amici. Alborghetti, accompagnato dalla moglie Alba, dall’entusiasmo dei fratelli Serra della Velar, Walter e Oscar, dalla dolcezza di Paola e Laura, e da Silvia Ferrari, si trovò di fronte un uomo la cui aura di sacralità si mescolava a una semplicità disarmante.
“Indimenticabile il mio primo incontro con lui,” confida Roberto, la cui voce sembra ancora vibrare di quell’emozione, “quando gli fu consegnata ‘Francesco’, la prima biografia storica illustrata, che ebbi l’onore di scrivere su di lui, uscita a dicembre del 2013, a pochi mesi dalla sua elezione a pontefice, fui sorpreso dalla sua affabilità. L’attesa trepidante di quell’istante – racconta – si sciolse come neve al sole di fronte al sorriso aperto di un uomo dai modi affabili, che infusero subito un senso di pace e familiarità”.
L’ingresso del Papa fu un raggio di sole inatteso, senza cerimonie preannunciate. “Entrò nella saletta senza essere preannunciato: aprì la porta e ci accolse con un sorriso. E dai suoi occhi, e poi dalle sue parole, percepii che era curioso di conoscere chi fosse colui che era riuscito a ricostruire i suoi settantasette anni trascorsi in Argentina, figlio di emigranti piemontesi,” ricorda Alborghetti, sottolineando la genuina curiosità e l’attenzione paterna del Pontefice.
Il cardinale Giovanni Battista Re, con la sua autorevole presenza e le parole introduttive, fece da ponte tra l’evidente emozione e la figura del Santo Padre. “L’emozione era palpabile – dice Alborghetti – e avvolse tutti, persino Francesco, i cui occhi si illuminarono di un affetto particolare nel posarsi sulle immagini dei suoi cari e sui luoghi della sua Buenos Aires, quasi a ripercorrere un album di ricordi preziosi”.
“L’incontro, durò circa mezz’ora volò via come un battito d’ali, spontaneo e sincero” – spiega Roberto, che svela un ulteriore piccolo aneddoto, ” Vidi il Papa, improvvisamente, chinarsi con premura verso di me, per guardare attentamente il mio occhio colpito da un orzaiolo e per suggerirmi , con benevolenza paterna, un antico rimedio della tradizione argentina legato all’anello nuziale”.
Alborghetti racconta inoltre, che quando menzionò le sue radici bergamasche, la risposta affettuosa del Papa portò la conversazione su Giovanni XXIII – “Ah, Papa Giovanni!” – disse, creando un ponte ideale con la storia della sua terra.
Poi, sfogliando ancora le pagine di ‘Francesco’, l’emozione del Papa diventò quasi un abbraccio visivo ai luoghi del cuore. “Grazie, grazie… un libro così è solo per i Santi,” sussurrò, parole che Alborghetti comprese appieno quando seppe del tenero messaggio inviato alla sorella insieme a una copia del libro: “Guarda che bello, lo hanno fatto su di me”.
Prima del congedo, Francesco si donò con generosità, immortalando l’incontro con qualche “selfie” e chiedendo con umiltà preghiere. Ma fu il gesto finale a sigillare quel momento in un ricordo indelebile: l’abbraccio silenzioso di un libro stretto al cuore, un “gracias” sussurrato con gli occhi lucidi mentre l’ascensore si chiudeva, portando con sé non solo il Pontefice, ma anche un pezzo del cuore di Roberto. Un incontro che, come conclude Alborghetti, “valeva e vale più di ogni parola”.
Attraverso il suo racconto vibrante di sentimenti Roberto Alborghetti ci regala uno scorcio prezioso sull’anima di Papa Francesco, un uomo che ha saputo toccare le corde più profonde dell’umanità con la sua semplicità e il suo amore. Un incontro che non fu solo la presentazione di un libro, ma un vero e proprio dialogo di cuori.
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Papa Francesco