WeDo Academy di Lecce conquista la copertina di “CEO Time” con la sua rivoluzionaria didattica imprenditoriale

WeDo Academy su CEO Time

La Startup Italiana che insegna la “Mentalità Imprenditoriale” ai giovani diventa oggetto di studio internazionale

La prestigiosa rivista internazionale “CEO Time”, punto di riferimento per imprenditori, professionisti e leader innovativi, dedica il suo ultimo numero di aprile a una singolare realtà italiana: WeDo Academy. L’associazione educativa, con base a Lecce, si sta distinguendo su scala globale per la sua missione pionieristica: diffondere, sperimentare e mettere in pratica la Mentalità Imprenditoriale (Entrepreneurial Mindset) tra ragazzi e ragazze dai 10 ai 19 anni, un approccio formativo inedito e raro nel panorama educativo mondiale.

WeDo Academy su CEO Time
WeDo Academy su CEO Time

È la prima volta che una storia proveniente dall’Italia ottiene l’onore della copertina di “CEO Time”.

A spiccare sulla prima pagina della rivista è l’immagine di Daniele Manni, co-fondatore di WeDo Academy. Manni è una figura di rilievo internazionale nel settore dell’istruzione, noto come docente di Informatica e auto-imprenditorialità giovanile presso l’Istituto “Galilei-Costa-Scarambone” di Lecce, dove insegna da 35 anni e vanta numerosi premi e riconoscimenti a livello nazionale e internazionale, tanto da essere considerato l’insegnante più premiato d’Italia.

Nel 2021, grazie all’impulso e al sostegno di un gruppo di amici imprenditori e professionisti, ha dato vita a WeDo Academy insieme a Giancarlo Orsini (Modena), Marco Nardin (Venezia), Donato Zollino (Lecce), Ettore Ferramosca (Lecce), Pietro Santoro (Brindisi) e Donatella Rampinelli (Milano). L’obiettivo primario dell’organizzazione è estendere l’innovativa metodologia didattica di Manni anche a studenti che non frequentano il suo istituto. Successivamente, il team si è arricchito con l’adesione di Bibop Gresta (Terni), fondatore di Hyperloop Italia, e Andrea Antonaci (Lecce), visual creator.

“È una doppia sorpresa pasquale – ha commentato Daniele Manni – dopo l’intervista ci avevano comunicato che l’articolo sarebbe stato pubblicato a fine aprile e ne eravamo già molto orgogliosi. Poi abbiamo appreso che la rivista sarebbe uscita prima di Pasqua e, addirittura, che il nostro lavoro era stato scelto dalla redazione come storia di copertina. Incredibile! Crediamo fermamente nel protagonismo giovanile e sappiamo con certezza che l’educazione alla mentalità imprenditoriale è una leva fondamentale per realizzarlo. Ne abbiamo testimonianze concrete. Per questo motivo, ci piacerebbe essere emulati in tutto il mondo e ci auguriamo che questo articolo internazionale possa ispirare e incoraggiare altre persone, in ogni angolo del pianeta, ad avviare percorsi formativi simili a quelli di WeDo Academy.”

“L’originalità e l’unicità del Metodo WeDo – si legge nell’articolo – risiedono nella sua natura totalmente pratica. Si apprende agendo. I docenti non impartiscono lezioni tradizionali (tanto che vengono definiti coach) e gli studenti non seguono spiegazioni teoriche, ma ricevono stimoli e vivono esperienze dirette. All’inizio del percorso, invece di illustrare concetti come ‘cos’è l’impresa’ e ‘chi è l’imprenditore’, l’Academy coinvolge i giovani in un’entusiasmante fase di brainstorming finalizzata a individuare un’idea innovativa da sviluppare. Questa idea può riguardare qualsiasi ambito: un nuovo servizio, un nuovo prodotto o una nuova applicazione, con finalità di lucro o sociale. Da quel momento in poi, i ragazzi, suddivisi in team, operano esattamente come farebbe un imprenditore o uno startupper: scelgono il nome e lo slogan, creano il logo, compilano il Business Model Canvas, conducono ricerche di mercato e, a seconda della natura della startup, realizzano un prototipo iniziale (per un prodotto) o una versione alpha (per un servizio o un’applicazione). In tutte queste fasi, i team ricevono il supporto costante dei coach senior e junior.”

L’articolo prosegue sottolineando: “Il vero motore del successo di WeDo Academy sono le persone. In un’epoca in cui algoritmi, machine learning e intelligenza artificiale guidano sempre più processi creativi e generativi, questa Academy italiana valorizza e riconosce l’apporto umano come il suo più potente strumento educativo. Tutti i giovani partecipanti ai Camp entrano in contatto, interagiscono e apprendono da diverse figure professionali, tra cui i coach junior e senior, numerosi testimonial, imprenditori e startupper che ospitano i ragazzi nelle loro aziende e, infine, i Supporters.”

Dal 2021 a oggi, WeDo Academy ha organizzato sette Summer Camp intensivi, offrendo ai partecipanti l’opportunità di conoscere, applicare e sperimentare la ‘Mentalità Imprenditoriale’. Oltre a interagire con numerosi imprenditori e giovani startupper, i ragazzi acquisiscono preziose competenze trasversali (soft skills) fondamentali per il loro futuro, indipendentemente dal percorso che intraprenderanno. Tra queste spiccano il pensiero critico, la risoluzione di problemi, il lavoro di squadra, la leadership, la resilienza, la gestione costruttiva degli errori e degli insuccessi e, soprattutto, la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità. Nel corso degli anni, WeDo Academy è cresciuta, organizzando lo scorso anno un Summer Camp anche a Valdagno (VI), e per il 2025 sono previste tre edizioni: a Lecce, Verona e Milano.

WeDo Academy su CEO Time

Una delle peculiarità del metodo WeDo risiede nella tecnica peer-to-peer: alcuni ragazzi che partecipano ai Camp diventano a loro volta Junior Coach nei successivi, ispirando, guidando e coordinando il lavoro dei nuovi partecipanti. Tra questi si distinguono Francesco Pio Manca (19) e Luigi Carratta (18), che, oltre al ruolo di Junior Coach, hanno ideato e sviluppano alcune startup personali nate proprio in ambito WeDo, come SalentIA (promozione innovativa del territorio), SITO (Salone dell’Innovazione) e VoleRete (network di organizzazioni pro-giovani).

Un altro elemento distintivo è rappresentato dalla quantità e qualità dei Testimonial. Sono stati oltre 75 gli imprenditori, leader e giovani startupper che hanno generosamente condiviso il loro tempo e le loro competenze con i ragazzi dei Camp, raccontando le loro storie di successo, ma anche di errori, sconfitte e fallimenti. Tra questi figurano Giorgio Chiellini (calciatore e investitore), Alberto Bertone (Ceo Acqua Sant’Anna), Ottavio Sartori (Ceo Arredissima), Silvia Cordoni (Nestlè), Alberto Paglialunga (Ceo Deghi), Giampaolo Grossi (General Manager Starbucks Italia), Antonio Bosio (Samsung Italia), Marianna D’Angelo (HP), Alberto Riboni (Riboni Trasporti), Eliseo Donno (pilota Ferrari), Davide Comaschi (Maestro cioccolatiere).

Per ulteriori informazioni, visitare e seguire le piattaforme di informazione WideNews, disponibile al link https://www.widenews.it/ e la pagina Facebook https://www.facebook.com/WideNewsNotizieDalWebb.

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Elvira Zammarano

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