Cantine Due Palme: geniale rivoluzione nel Salento con il Bianco di Negroamaro

Cantine Due Palme e l’enologo Francesco Maci riscrivono le regole con una tecnica innovativa che guarda alla sostenibilità e ai nuovi gusti.

L’innovativa tecnica dell’iper-ossigenazione, ideata dall’enologo Francesco Maci, apre nuove frontiere per il Negroamaro, unendo tradizione, sostenibilità e le mutevoli esigenze del mercato vinicolo.

Nel cuore del Salento, terra di vini rossi intensi e generosi, Cantine Due Palme ha intrapreso un percorso enologico inedito e rivoluzionario, presentando un vino bianco ottenuto da uve Negroamaro. Questa audace innovazione è il frutto della visione di Francesco Fortunato Maci, un giovane enologo che, durante il suo percorso accademico all’Università di Udine, ha sviluppato una tecnica all’avanguardia chiamata iper-ossigenazione. Questo metodo, che introduce ossigeno in modo controllato nelle prime fasi della vinificazione, permette di trasformare i pigmenti rossi dell’uva, dando vita a un vino bianco di sorprendente freschezza e complessità aromatica.

L’idea di produrre un bianco da un vitigno a bacca rossa come il Negroamaro può sembrare controcorrente, ma risponde a una precisa strategia di Cantine Due Palme volta a intercettare le nuove tendenze del mercato vinicolo. I consumatori sono sempre più orientati verso vini leggeri e versatili, capaci di accompagnare una vasta gamma di piatti e occasioni. Il Salento, pur rimanendo un punto di riferimento per i vini rossi di qualità, si trova di fronte alla sfida di evolvere la propria offerta per soddisfare queste nuove esigenze. La scelta di Cantine Due Palme non è quindi solo un’innovazione tecnica, ma una mossa strategica per garantire un futuro sostenibile al settore vitivinicolo locale, offrendo nuove opportunità di mercato senza rinnegare la ricchezza della tradizione.

La tecnica dell’iper-ossigenazione rappresenta il cuore di questo progetto innovativo. A differenza dei metodi tradizionali che spesso ricorrono a additivi chimici per la decolorazione, questo processo naturale permette di trasformare i pigmenti dell’uva preservando al contempo la sua integrità aromatica. Il risultato è un vino bianco vibrante, che al naso regala un bouquet complesso di mela verde, pera e mandorla fresca. Questa tecnica non solo garantisce un prodotto di alta qualità, ma si inserisce anche in una filosofia di produzione sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche rispettose dell’ecosistema.

La scelta del Negroamaro come vitigno di partenza non è casuale. Questa varietà, particolarmente adatta al clima caldo e secco del Salento, conserva un’elevata acidità anche in condizioni difficili, caratteristica fondamentale per la produzione di vini bianchi freschi ed equilibrati. La sfida di vinificarlo in bianco, mantenendo intatta la sua complessità aromatica, è stata vinta grazie all’iper-ossigenazione, che ossida gli antociani presenti nelle bucce, permettendo la precipitazione dei pigmenti colorati e aprendo la strada a un profilo sensoriale inedito, con delicate note di fiori bianchi, agrumi e frutti tropicali, arricchite da una piacevole mineralità tipica del terroir salentino.

Cantine Due Palme ha voluto sottolineare il proprio impegno verso la sostenibilità anche attraverso il packaging della linea Cuntamè, che omaggia il Salento con etichette ispirate ai colori del Mediterraneo e ai simboli della tradizione locale, utilizzando vetro leggero, chiusure sostenibili e riducendo l’uso di plastica. La distribuzione di questo innovativo vino bianco sarà multicanale, raggiungendo enoteche, ristoranti e piattaforme digitali, con un messaggio chiaro: questo vino rappresenta un nuovo modo di pensare e vivere l’esperienza enologica.

Francesco Fortunato Maci, vero motore di questo progetto, incarna una nuova generazione di enologi che guardano al futuro con audacia e consapevolezza. La sua visione è chiara: “Il vino deve raccontare una storia autentica, fatta di territorio, passione e rispetto per l’ambiente”. Il Negroamaro, con la sua resilienza e versatilità, si conferma come un simbolo di una viticoltura moderna e responsabile, capace di innovare senza rinnegare le proprie radici. La creazione di questo bianco da un vitigno rosso è un atto di coraggio che apre nuove prospettive per l’intero settore vinicolo salentino e dimostra come l’innovazione possa essere la chiave per affrontare le sfide del futuro.

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In copertina Francesco Maci

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Elvira Zammarano

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