Bari e provincia: Colpo al clan dell’usura, 4 arresti e sequestro di beni per oltre 3 milioni

Bari e provincia: Colpo al clan dell’usura

La Guardia di Finanza sgomina un’organizzazione criminale che taglieggiava imprenditori e cittadini con tassi d’interesse da capogiro e minacce.

Bari, la Guardia di Finanza stringe il cerchio attorno agli usurai: quattro arresti e un patrimonio illecito da 3,5 milioni bloccato

Una vasta operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani, ha inferto un duro colpo a un’organizzazione criminale dedita all’usura e all’estorsione. Quattro individui sono stati raggiunti da misure cautelari personali: tre sono stati trasferiti in carcere, mentre uno si trova agli arresti domiciliari. Le accuse a loro carico comprendono associazione per delinquere, usura aggravata, estorsione, riciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e abusiva attività finanziaria.

L’indagine, meticolosamente portata avanti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, ha permesso di ricostruire una fitta rete di prestiti a tassi usurari che operava nel territorio di Trani e Barletta. Le vittime, tra cui diversi imprenditori in precarie condizioni economiche, si sono trovate a dover restituire somme di denaro maggiorate da interessi annui che oscillavano tra il 70% e un vertiginoso 1000%. L’ammontare complessivo dei prestiti illeciti accertati si aggira intorno ai 600.000 euro.

L’inchiesta ha preso il via dalla coraggiosa denuncia di una donna imprenditrice, stremata dalle continue angherie e minacce. La donna ha raccontato di essere caduta nella trappola dell’usura e di aver subito intimidazioni da parte di un soggetto di Terlizzi, che agiva come emissario di due fratelli di Trani, ritenuti i capi dell’organizzazione.

Le successive investigazioni, condotte anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, perquisizioni e l’audizione di numerose persone informate sui fatti, hanno permesso agli inquirenti di raccogliere un consistente e grave quadro indiziario. Alcune delle persone ascoltate hanno manifestato timore di ritorsioni, un aspetto su cui gli investigatori stanno ancora svolgendo specifici approfondimenti.

Secondo l’ipotesi accusatoria, avvalorata dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Trani, l’organizzazione criminale operava in modo strutturato, con l’obiettivo di concedere prestiti a tassi usurari, per poi ricorrere all’estorsione per garantirsi la restituzione delle somme, spesso accompagnata da minacce e violenze psicologiche.

Alcune delle frasi intercettate, riportate nel comunicato della Guardia di Finanza, testimoniano la brutalità del modus operandi:

“Se non paghi ti veniamo a prendere sotto casa”, “Oh balenga! Ma lo dobbiamo sistemare sto fatto?! Scimunita! Si o no?! Che sennò vediamo diversamente di sistemare sto fatto…”
“Questi soggetti sono pericolosi. Con questi soggetti non si scherza. Non sai cosa ti può succedere”.
“…Chiudiamo, sennò passi i guai tu e passo i guai io! Maledizione a me che mi sono messo in mezzo a questa storia”
“[…] quelli sono collegati con i cerignolesi… i cerignolesi sono una … non dimenticherò mai quando mi è successo a me di avere a che fare con i cerignolesi”.


In un’occasione, una vittima è stata persino avvertita di presunti legami degli usurai con la criminalità cerignolana, evocando scenari inquietanti.

Le indagini hanno inoltre svelato un sofisticato sistema di frode fiscale, attraverso il quale i soci di una società operante nel settore calzaturiero avrebbero emesso e utilizzato fatture per operazioni inesistenti, con lo scopo di mascherare l’illecita attività finanziaria.

L’operazione non si è limitata agli arresti, ma ha portato anche al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro, ritenuto il profitto illecito derivante dall’usura, dalla sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e dal riciclaggio. Il provvedimento di sequestro ha riguardato sia i beni riconducibili alle persone fisiche arrestate che quelli della società coinvolta nel meccanismo fraudolento.

Questa operazione rappresenta un importante successo nella lotta contro l’usura, un crimine odioso che sfrutta la disperazione di persone e imprese in difficoltà. L’impegno della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Trani, continua incessante per contrastare questa piaga sociale e garantire la sicurezza economica del territorio.

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Elvira Zammarano

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