Blitz della Gdf di Barletta
Inchiesta della Gdf svela frodi e abusi su terreni demaniali
Il Tribunale di Trani, accogliendo la richiesta della Procura locale, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare e un decreto di sequestro preventivo nei confronti di due esponenti di spicco della criminalità nella provincia di Barletta Andria Trani. Questi provvedimenti, eseguiti dai finanzieri del Comando Provinciale di Barletta Andria Trani, rappresentano un significativo passo avanti nella lotta contro le attività illecite che hanno danneggiato la comunità locale.
L’operazione si concentra su due soggetti conviventi, già noti alle forze dell’ordine. Uno dei due, un sorvegliato speciale di Pubblica Sicurezza, era già destinatario di una misura interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura della Provincia BAT. Questo individuo era ritenuto il vertice di un sodalizio criminale specializzato in attività illecite ai danni di piccoli imprenditori agricoli.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Barletta, hanno rivelato che la ditta individuale del principale indagato, operante nel settore dell’allevamento bovini, utilizzava illegalmente 274 ettari di terreni agricoli di proprietà del Demanio. Questi terreni erano stati affidati al Consorzio di Bonifica Terre d’Apulia della Regione Puglia e l’indagato non aveva alcuna autorizzazione per operare su di essi. La mancanza di riabilitazione prevista dal Codice Antimafia e la misura di prevenzione personale impedivano legalmente all’uomo di esercitare qualsiasi attività d’impresa.
L’utilizzo illecito dei suoli ha portato all’accumulo di un profitto illecito stimato in circa 100mila euro. Inoltre, si ipotizza una truffa aggravata per aver ottenuto indebite erogazioni e aiuti pubblici superiori a 175mila euro dall’AGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura).
Le indagini hanno anche scoperto che l’indagato, per aggirare le disposizioni legali, aveva trasferito fittiziamente alla compagna convivente la titolarità dei beni aziendali e l’utilizzo dei terreni, mantenendo però il controllo effettivo. La compagna, già sottoposta a misura cautelare per estorsione, ha così continuato a ricevere erogazioni pubbliche illecite anche nel 2024.
Gli accertamenti patrimoniali e bancari hanno portato al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore totale di 636.903,33 euro, evidenziando una sproporzione tra le fonti di reddito dichiarate dagli indagati e i loro beni. Il sequestro ha colpito terreni agricoli, immobili e una mandria di oltre 150 bovini destinati al mercato della carne.
Questa operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nel combattere gli illeciti contro il patrimonio e tutelare la spesa pubblica, mirando a colpire i patrimoni illecitamente accumulati anche attraverso frodi ai danni dello Stato.
Resta fermo il principio di “presunzione di innocenza”; la colpevolezza degli indagati sarà accertata solo con una sentenza irrevocabile di condanna.
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