Chiusura UTIN Taranto, FIALS lancia l’allarme: “Neonati a rischio, sanità in crisi”

Il sindacato denuncia la soppressione della Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) all’ospedale SS. Annunziata di Taranto, con gravi ripercussioni su mamme e neonati prematuri.

Grave denuncia del sindacato FIALS Taranto in merito alla recente decisione di sopprimere l’Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN) presso l’ospedale SS. Annunziata del capoluogo ionico. La drastica misura, secondo quanto espresso dal sindacato, avrà pesanti conseguenze per le future mamme che presentano gravidanze a rischio di parto pretermine. Queste donne si troveranno obbligate a intraprendere trasferimenti verso altre province pugliesi o, in situazioni più critiche, addirittura fuori dai confini regionali, al fine di garantire ai loro neonati le cure specialistiche necessarie.

“La disattivazione dell’UTIN rappresenta una perdita inestimabile per la città di Taranto, privandola di un fondamentale presidio di protezione e cura per i neonati prematuri, e compromettendo seriamente la sicurezza sanitaria del nostro territorio”, tuonano dalla FIALS. Pur riconoscendo l’alta qualità dei servizi offerti per i parti fisiologici e complessi, il sindacato evidenzia come la mancanza dell’UTIN forzi i trasferimenti di donne in stato interessante verso altre destinazioni, con notevoli disagi per le famiglie e per l’intera comunità.

La FIALS sottolinea inoltre come la carenza di un reparto di terapia intensiva neonatale abbia già determinato una preoccupante diminuzione del numero di nascite nella provincia, relegando Taranto agli ultimi posti nella graduatoria regionale. “È inammissibile che una città di tale importanza sia sprovvista di un servizio di terapia intensiva neonatale e che la Regione Puglia non intervenga con la dovuta sollecitudine per risolvere questa drammatica situazione”, rimarcano con forza i rappresentanti sindacali.

Il segretario Generale Emiliano Messina esprime profonda inquietudine per le ripercussioni sulle famiglie coinvolte: “Non oso immaginare il difficile percorso che dovranno affrontare i genitori di neonati pretermine, costretti a estenuanti viaggi della speranza quotidiani per accedere a un servizio che dovrebbe essere garantito localmente”. Messina aggiunge: “Come organizzazione sindacale, abbiamo raccolto il disperato appello dei cittadini, del personale sanitario dell’UTIN e dei reparti di Ostetricia e Ginecologia, che vedono ormai un futuro incerto. Rivolgiamo un pressante appello alla Regione Puglia affinché adotti immediatamente tutte le misure necessarie per la riapertura dell’UTIN, assicurando così un’assistenza adeguata ai neonati prematuri e alle loro famiglie.”

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Elvira Zammarano

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