Bari – Polizia Municipale: 9 agenti dicono addio alle pistole di ordinanza

Polizia municipale Bari

Il Comune di Bari adotta provvedimenti dopo il blitz “Codice Interno”: trasferiti i vigili con legami sospetti con i clan mafiosi.

Il Comune di Bari ha preso una decisione significativa: trasferire nove agenti della Polizia Locale, alla luce delle risultanze dell’operazione “Codice Interno” condotta dalla Prefettura. I vigili, sebbene incensurati, sono sospettati di avere avuto contatti con membri di clan mafiosi, nello specifico quelli di Japigia.

La Prefettura, dopo le ispezioni condotte a febbraio 2024, ha comunicato al sindaco Vito Leccese che, pur non emergendo elementi tali da giustificare lo scioglimento dell’amministrazione per mafia, sono state rilevate irregolarità. Queste riguardano non solo la Polizia Municipale, ma anche due società partecipate: Amiu e Multiservizi.

A partire da ieri, i nove agenti sono stati indirizzati a mansioni d’ufficio, che non richiedono l’uso delle armi. Già da alcuni mesi, le loro pistole erano state ritirate ufficialmente per manutenzione. Tuttavia, ora è certo che non verranno restituite. La decisione del Comune, spiegata come un “trasferimento per esigenze di servizio”, è stata formalizzata dal direttore generale Davide Pellegrino, senza menzionare gli esiti dell’istruttoria prefettizia.

La relazione inviata al Viminale ha svelato dettagli delicati: uno degli agenti era coinvolto in affari con Giovanni Palermiti, figlio del noto boss di Japigia, nella gestione di un locale notturno. Un’altra agente conviveva con un membro di spicco dello stesso clan. Inoltre, sono emerse parentele con persone considerate sospette. Paradossalmente, in passato, questi elementi non avevano impedito il rilascio del porto d’armi.

Oggi, il prefetto Francesco Russo ha convocato l’avvocato Francesco Biga, presidente della Multiservizi, per discutere delle prossime mosse. L’azienda, insieme ad Amiu, potrebbe essere sottoposta a un provvedimento di affiancamento, volto a risanare la presenza di dipendenti con precedenti penali. Biga, che ha espresso l’intenzione di ricevere indicazioni su come procedere, punta a chiarire le azioni da adottare.

Amiu, nel frattempo, ha avviato una revisione interna per accertare eventuali precedenti penali sui suoi dipendenti. Dalle verifiche, sono emerse circa quaranta posizioni critiche. Questo potrebbe portare a licenziamenti, in linea con il Codice Antimafia, che prevede la nomina di uno o più “tutor” per un periodo di 12 mesi.

Il Comune di Bari, attraverso queste iniziative, intende riaffermare il suo impegno verso la legalità e la trasparenza, rispondendo con fermezza a qualsiasi ombra di connivenza con la criminalità organizzata.

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Elvira Zammarano

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