Leggi con Anna: “La vegetariana” di Han Kang
La complessità di una storia raccontata attraverso gli sguardi altrui
La narrativa di Han Kang, scrittrice sudcoreana di rinomata fama, si distingue per la sua capacità di esplorare temi complessi attraverso una lente ricca di significati. La sua opera “La vegetariana” è un esempio lampante di questa abilità, offrendo al lettore una storia intensa e provocatoria. Il romanzo si addentra nel mondo di Yeong-hye, protagonista tormentata che, in seguito a un incubo sconvolgente, decide di abbandonare il consumo di carne. Ma, la sua voce ci giunge in maniera frammentaria, narrata attraverso gli occhi degli altri personaggi che la circondano.

Nei primi capitoli, Yeong-hye appare come un personaggio passivo, un riflesso delle aspettative e desideri maschili. La sua figura – come molte altre femminili nel testo – si scontra con le dinamiche patriarcali che ne riducono l’individualità. È solo nell’epilogo che la sua dignità viene parzialmente riscattata grazie alla narrazione della sorella. A quel punto, però, Yeong-hye è in condizioni critiche, avendo scelto di smettere di nutrirsi, cercando così di liberarsi dalla propria fisicità per trasformarsi in qualcosa di oltreumano.
Il suo pensiero è illuminato dalla potente dichiarazione: “È per la carne. Ho mangiato troppa carne. Le vite degli animali che ho divorato sono tutte piantate lì. Il sangue e la carne, tutti quei corpi macellati sono sparpagliati in ogni angolo del mio organismo anche se i resti fisici sono stati espulsi, quelle vite sono ancora cocciutamente abbarbicate alle mie viscere”. Parole che risuonano come un grido di ribellione contro le convenzioni sociali e patriarcali.
Yeong-hye, nel suo rifiuto di accettare la realtà imposta, dice alla sorella: “Non ho bisogno di questo genere di cibo, sorella. Ho bisogno di acqua”. La frase simbolizza la sua ricerca di purezza e distacco dai legami terreni. Il romanzo di Han Kang colpisce, di fatto, per la sua intensità e per i contrasti che mette in scena: è breve ma carico di significati nascosti, in cui Yeong-hye si ribella, scompare e rinasce, in un racconto che non teme di affrontare argomenti crudi, violenti e a tratti erotici.
“La vegetariana” è un libro che consiglio a chi è in cerca di una narrazione senza filtri, capace di offrire uno sguardo lucido e spietato sulla vita e sulle sue complessità. L’autrice, Han Kang, è riuscita a incantare il mondo con il suo talento, tanto da essere insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 2024. Un riconoscimento che ha segnato un traguardo storico, rendendola la prima scrittrice asiatica a ricevere tale premio.
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