Violato il rispetto del farmaco: nuove rivelazioni sulla campagna vaccinale antiCovid

Campagna vaccinale antiCovid

Avvocato Holzeisen: “Applicazione di massa del vaccino Covid senza indicazione terapeutica”

L’avvocato Renate Holzeisen denuncia la violazione del diritto del farmaco con la campagna vaccinale Covid-19, evidenziando gravi incongruenze tra le autorizzazioni dell’EMA e l’applicazione pratica.

Oggi emerge una ‘nuova’ realtà: la violazione del rispetto del farmaco. L’avvocato Renate Holzeisen, esperta di diritto farmaceutico, ha esposto nuove prove che gettano un’ ulteriore ombra sulla gestione della campagna vaccinale contro il Covid-19. Secondo l’avvocato, l’applicazione di massa del vaccino è avvenuta in totale assenza di un’indicazione terapeutica specifica, violando così il diritto nazionale italiano e internazionale.

La Holzeisen, con un’analisi dettagliata, ha sottolineato che il principio cardine del diritto farmaceutico vieta categoricamente la prescrizione di un farmaco al di fuori della sua indicazione terapeutica. Questa normativa, presente nell’articolo 3 della cosiddetta Legge Di Bella, è stata clamorosamente disattesa durante la campagna vaccinale. “La cosiddetta campagna vaccinale è l’espressione per eccellenza dell’applicazione in massa di un farmaco fuori dalla sua indicazione terapeutica,” ha dichiarato l’avvocato.

Le affermazioni si basano su un fatto incontrovertibile: nessun vaccino Covid-19 approvato aveva l’indicazione di prevenzione della trasmissione dell’infezione da SarsCov-2. Questa verità è stata confermata dalla dirigente dell’AIFA, Carla Cantelmo, la quale ha chiarito che, contrariamente a quanto si credeva, i vaccini approvati non erano stati autorizzati per prevenire la trasmissione del virus, ma esclusivamente per prevenire la malattia Covid-19.

L’avvocato Holzeisen ha poi messo in luce un ulteriore aspetto cruciale: l’EMA non ha mai fornito alla Commissione Europea un parere che autorizzasse l’uso di questi farmaci per prevenire il contagio virale. Nonostante ciò, la Commissione ha autorizzato l’uso del vaccino esclusivamente per la prevenzione della malattia Covid-19, ignorando il fatto che la prevenzione del virus SarsCov-2 non fosse mai stata parte dell’indicazione terapeutica ufficiale.

“Quel farmaco non è mai esistito,” afferma con fermezza Fabio Duranti, facendo eco alle parole della Holzeisen. “Ne è esistito un altro, con un’indicazione terapeutica totalmente diversa. La legge vieta espressamente di prescrivere un farmaco fuori dalla sua indicazione terapeutica.” Le parole di Duranti, insieme a quelle della Holzeisen, aprono un dibattito che potrebbe avere conseguenze significative sul piano legale e sanitario.

Le rivelazioni dell’avvocato Holzeisen gettano una luce nuova e inquietante sulla gestione della pandemia e sulla legittimità delle misure adottate. La questione centrale resta: come è stato possibile violare principi così fondamentali del diritto farmaceutico? E quali saranno le conseguenze di queste violazioni?

La vicenda solleva interrogativi importanti sul rispetto delle normative e sulla trasparenza delle decisioni prese durante la crisi sanitaria. L’avvocato Holzeisen ha promesso di continuare a indagare e a portare alla luce tutte le violazioni compiute, affinché la verità possa finalmente emergere e la giustizia possa fare il suo corso.

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Intervista rilasciata all’emittente radiofonica RadioRadio

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Elvira Zammarano

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