Fnomceo al Governo
La Fnomceo chiede un massiccio investimento per evitare il collasso del Servizio Sanitario Nazionale
La Fnomceo lancia un appello urgente al Governo: servono 10 miliardi nella Legge di Bilancio per sostenere i medici e salvare il Servizio Sanitario Nazionale.
L’Ordine dei Medici ha lanciato un appello senza precedenti al Governo italiano, chiedendo un intervento urgente nella prossima Legge di Bilancio per salvare il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), ha sottolineato la necessità di investire almeno 10 miliardi di euro per valorizzare il personale sanitario e garantire la sopravvivenza del sistema.
Anelli ha ricordato che la posta in gioco è la stessa sopravvivenza del SSN, un bene essenziale per la salute pubblica italiana. “Non siamo solo noi a dirlo, ma anche i cittadini,” ha affermato, facendo riferimento all’ultimo Rapporto Censis-Fnomceo. Secondo il rapporto, otto italiani su dieci riconoscono che se il Servizio Sanitario ha retto durante gli anni più difficili, lo si deve all’impegno straordinario dei medici e dei professionisti della salute e ha evidenziato come questo sforzo sia avvenuto in condizioni estreme, senza un’adeguata ricompensa.
La preoccupazione principale riguarda le condizioni di lavoro dei medici, che secondo il rapporto, devono essere migliorate con urgenza. L’87,2% dei cittadini ritiene prioritario un intervento su questo fronte, mentre il 92,5% chiede l’assunzione immediata di nuovo personale sanitario per ridurre le liste di attesa. Inoltre, l’84,5% degli intervistati crede che la presenza di troppi medici con contratti precari stia indebolendo il sistema sanitario.
I dati sono allarmanti: negli ultimi dieci anni, la spesa per il lavoro a tempo determinato è quasi raddoppiata, aumentando del 93,4%, mentre le risorse destinate al personale stabile sono cresciute solo del 6,4%. Le retribuzioni mediche, già distanti dai livelli europei, sono diminuite del 6,1% in termini reali. Questo scenario ha portato molti medici a lasciare il SSN per lavorare nel settore privato o all’estero.
Anelli ha lanciato un monito chiaro: “Dobbiamo rendere il nostro SSN nuovamente attrattivo. Se non fermiamo questa emorragia, il risultato sarà la morte per consunzione del sistema sanitario pubblico.” Ha inoltre evidenziato come l’abbandono del sistema da parte dei medici si traduca in una crescente disuguaglianza nell’accesso alle cure, con milioni di italiani che rinunciano alle terapie necessarie.
La richiesta del Presidente dell’ordine dei Medici è rivolta direttamente al Governo, che ha già manifestato l’intenzione di investire nella sanità. “È il momento di mantenere le promesse,” ha dichiarato, “e di destinare le risorse necessarie per garantire un servizio sanitario universale e di qualità.” Secondo Anelli, gli italiani continuano a considerare la sanità pubblica un motivo di orgoglio nazionale, e il 92% vede in essa una delle peculiarità che distinguono l’Italia a livello internazionale.
Alla luce dell’esperienza devastante della pandemia di Covid-19, l’83,6% dei cittadini si aspettava maggiori risorse per il potenziamento per la sanità pubblica. Ora – secondo Anelli – è giunto il momento di rispondere a queste aspettative, investendo adeguatamente per assicurare un futuro solido e sostenibile al Servizio Sanitario Nazionale.
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