Procura Venezia archivia caso prof colpita da pistola ad aria compressa
La Procura dei Minori di Venezia ha chiesto l’archiviazione per 21 studenti coinvolti nel caso della professoressa colpita da una pistola ad aria compressa a Rovigo. Solo gli autori materiali restano sotto indagine
Il caso della professoressa colpita, nel 2022, con una pistola ad aria compressa da alcuni suoi studenti frequentanti una scuola di Rovigo, ha avuto una svolta. La Procura dei Minori di Venezia ha, infatti, chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per 21 studenti coinvolti nel deplorevole fatto di cronaca .
La decisione della Procura si fonderebbe sul fatto che “deridere in massa un’insegnante che in classe viene presa come bersaglio con una pistola ad aria compressa non è un fatto penalmente rilevante”.
Mentre per la maggior parte degli studenti l’inchiesta è stata chiusa senza implicazioni giudiziarie, restano sotto procedimento i principali responsabili: lo studente che ha sparato e i compagni che hanno filmato la scena e fatto sparire l’arma.
La docente, vittima dell’aggressione, ha espresso la sua delusione riguardo la decisione della Procura: “Immaginavo che sarebbe finita così. Per fortuna il ministro ha pensato di vietare i telefonini in classe. Magari in questo modo non accadrà più a nessun altro ciò che è accaduto a me”.
Per Nicola Tenerelli, giornalista e docente di filosofia, l’epilogo è sconcertante: “Per alleggerire la fatica della giustizia italiana, il governo da un lato e procure/tribunali dall’altro stanno dando messaggi pedagogicamente devastanti. Il paese ha una classe dirigente poco qualificata che reitera se stessa”.
Molti utenti sui social hanno espresso opinioni simili. Un commento recita: “Fino a quando la magistratura produrrà simili bestiari non si potranno avere risultati. Certe determinazioni alimentano la violenza dando ai responsabili la certezza dell’impunità”. Un altro utente ha aggiunto: “I genitori non possono colpire nel sedere i propri figli, la legge lo impedisce. Un maestro di scuola è una persona che vi dà la dritta nella vostra vita nel futuro. Il minimo GRAZIE lo merita. I genitori sono assenti e lo Stato non sa regolare questo problema”.
Il Ministro dell’Istruzione ha più volte commentato l’incidente, sottolineando la gravità della situazione e annunciando misure di tutela per i docenti aggrediti, compresa la difesa legale da parte dell’Avvocatura di Stato. Dopo l’accaduto, la professoressa aveva deciso di denunciare l’intera classe.
Un ulteriore punto di discussione è stata la promozione degli studenti coinvolti, inclusi coloro che hanno sparato e filmato l’evento, nonostante la condotta controversa.
La decisione di abbassare i voti in condotta degli studenti non ha prodotto alcun risultato, nè ha impedito loro di essere ammessi alla classe successiva. Il dibattito è aperto, mentre la scuola cola a picco con tutto il suo carico umano, studenti compresi.
Procura Venezia archivia caso prof colpita da pistola ad aria compressa