Arrestati a Cellamare: Intimidazioni mafiose e incendi dolosi contro amministratori locali

Arrestati a Cellamare

Stamattina i Carabinieri di Triggiano hanno eseguito, a Cellamare, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due individui, emessa dal Gip presso il Tribunale di Bari per incendio doloso e tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni del sindaco e di un assessore.

I due indagati, un 40enne e un 35enne, sono stati già associati al carcere di Trani, pronti a rispondere delle gravi accuse che li vedono coinvolti in un intricato disegno criminale. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Sezione Operativa della Compagnia di Triggiano, i due non solo sarebbero responsabili dell’incendio degli spogliatoi del campo di calcetto comunale, ma avrebbero dato fuoco anche all’auto della moglie dell’assessore e cercato di ‘intimidire’ il sindaco.

La vicenda risale al gennaio 2020, quando un incendio doloso distrusse parte della struttura comunale, rivelatosi poi uno degli atti finalizzati a ‘condizionare’ gli amministratori sulla scelta della gestione dei campi di calcetto. Gli altri episodi, almeno tre, sono tutti riconducibili al medesimo disegno criminoso e comprendono un aggressione verbale e fisica all’assessore nel 2019. In un secondo momento, il sindaco fu avvicinato sempre da uno dei due indagati, presunto mandante di tutti gli episodi, che riteneva i campi di calcio “roba sua”, affermando testualmente, “i campi devono andare a me.”

Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari. Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, seguiranno l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati. La colpevolezza in ordine ai reati contestati sarà accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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Elvira Zammarano

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