Terapie oncologiche infuse solo ad alcuni e a discrezione di una commissione, schock al ‘Giovanni Paolo II’ di Bari. L’intervento di Vito Bellini

Terapie oncologiche negate al Giovanni Paolo II di Bari

L’intervento del Segretario nazionale Segr. Nazionale UGS – CONFIAL, dott. Vito Bellini

In redazione sono giunte diverse e-mail di familiari e pazienti gravemente ammalati che raccontano vicende sconcertanti che si stanno verificando da un pò all’oncologico barese. Persone cui sono state sospese (o meglio negate) le terapie chemioterapiche per mancanza di fondi. In parole povere i farmaci salvavita destinati a costoro sono terminati e non si possono acquistare perchè non ci sono soldi sufficienti per proseguire le cure e allora che si fa? Si costituisce una ‘commissione strategica’ che applicando misteriosi criteri decide di razionalizzarli e distribuirli arbitrariamente ad alcuni e ad altri no. Una notizia vergognosa tanto che ci è sembrata inverosimile. Così, abbiamo deciso di chiedere al dottor Vito Bellini – Segr. Nazionale UGS – CONFIAL – se le cose stanno effettivamente così e, in tal caso, come si intende procedere.

Il dottore come sempre ci ha prontamente risposto, inviandoci anche una nota stampa, “Negare la chemioterapia ad alcuni malati oncologici da parte del “Giovanni Paolo II” di Bari per risparmiare denaro – afferma Vito Bellini – è contrario a tutte le regole logiche e deontologiche”.

La nota stampa del Segretario nazionale, Dott. Bellini

Terapie oncologiche al Giovanni Paolo II di Bari

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Elvira Zammarano

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