Triggiano – A scuola con Bach e Beethoven, i Licei Cartesio celebrano così la Vita

Triggiano – A scuola con Bach e Beethoven

Au debut du matin, non un semplice buongiorno o un’ordinaria accoglienza, quello che si è celebrato il 24 e il 25 ottobre nei licei Cartesio di Triggiano, è stato un inno alla vita. Alla cultura e alla bellezza. E a tutto quello che di più nobile c’è. L’idea è stata di due professori – Francesco Minervini e Anna Servarolo -, della Dirigente Maria Morisco e dell’intera comunità docente.

Accogliere gli studenti a suon di note e tra le piroette di una ballerina classica, augurando a tutti un buon inizio settimana e, soprattutto, un buon anno scolastico “con l’irruzione a sorpresa in sei classi della danzatrice Maristella Tanzi e del violinista Angelo Berardi”, non è usuale. Soprattutto, non lo è di questi tempi e in questo periodo, dove sembra che a prevalere siano solo i sibili dei venti di guerra e dei proiettili.

Per i licei Cartesio, i ‘rumori’ sono altri, perché scaturiscono direttamente dal tocco sapiente delle mani di un artista su corde che vibrano come se fossero viventi e dai piccoli passi di una danzatrice che – nel muoversi -, sembra cingere tutto e tutti. Un’armonia che arriva al cuore. Questo è possibile perché questa è la vita. Quella vera. E la scuola, portatrice di tali innovativi fermenti che ben accoglie, plasma e unisce, si fa sempre promotrice di ineffabili iniziative.

“L’idea – hanno detto i docenti – è stata possibile grazie alla collaborazione di Saba Salvemini e Annika Strohm dei Teatri tascabili Puglia e all’impegno di noi tutti, perché siamo convinti che l’arte e la cultura in generale, possano perfino cambiare la percezione dell’ambiente scolastico, per reinterpretarlo in forme e tensioni nuove. Arrivare a scuola ed essere accolti da un violinista che suona Bach e Beethoven, per non parlare poi del giro di violino accompagnato da un “buon lunedì” fatto circolare per le aule, secondo noi, restituisce quella Bellezza che il quotidiano fatto di routine e noia tante volte distrugge e vitupera. I nostri ragazzi, inizialmente forse un po’ interdetti, hanno così avuto modo di scoprire la straordinarietà di un linguaggio non verbale che non solo rilassa, ma rende migliori cervello e cuore. Sicuramente – hanno concluso i due professori – un’esperienza da ripetere”.

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Elvira Zammarano

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