Io non me la cerco, a Bari e ovunque
Appuntamento Sabato 9 settembre alle ore 9, in Piazza del Ferrarese
Io non me la cerco, Bari
I recenti fatti di cronaca relativi alle violenze sessuali di gruppo (e non) a danno di minori (bambine e bambini) e giovani donne ‘dovrebbero’ lasciarci tutti profondamente amareggiati e indurci a una seria riflessione.
Le orrende vicende di Palermo e Caivano sono inaccettabili e l’uso del nostro condizionale vuole semplicemente rimarcare che l’appellativo di società civile di cui ci ragionevolmente ci fregiamo, non sempre è così scontato.
L’evidenza di un’estate drammatica, che volge al termine, ne è la prova visto l’elevato numero di femminicidi accaduti (ogni tre giorni è stata uccisa una donna), nè possiamo più rimandare la riflessione che non può e non deve essere confinata ai timidi dibattitti dei talkshow sottoposti a un’implacabile audience, che spesso la derubricano a seconda della scaletta televisiva organizzata.
Riteniamo, dunque, che sia arrivato il momento di affrontare il dibattito partendo dal ‘basso’, da noi. Ovvero che sia la società civile composta perlopiù da persone che si interrogano quotidianamente su quello che accade, che si schierino dalla parte del bene e del giusto più che del politicamente corretto per respingere con fermezza qualsiasi forma di giustificazione alla violenza.
Gli “Attenti al lupo”, proprio come nel ritornello della canzone scritta da Ron e interpretata da Lucio Dalla, risuonano ovunque e, alla fine, hanno il sapore della più saggia delle raccomandazioni genitoriali.
Certo non ne abbiamo bisogno, ma perché, escluderle? Dunque, nessuna strumentalizzazione partitica, ma anche nessuna frase vetusta e antiprogressista del tipo, “Se non avessi indossato quella rossa mantellina, il lupo non ti avrebbe notato…Che incauta ragazza ad attraversare il bosco da sola… o, addirittura, Te la sei andata proprio a cercare…”.
La parola d’ordine ispiratrice e fautrice di una società che guarda soprattutto al futuro dei nostri giovani, deve essere il ‘Buon Senso’ supportato dal corredo di norme e regole appartenenti a ogni società civile.
Qualche giorno fa l’americanissimo “New York Times” ha pubblicato un articolo dal titolo “Rape Cases Seize Italy’s Attencion and Expose Cultural rifs” dedicato all’incremento della violenza di genere in Italia: “Stupri di gruppo hanno riaperto il dibattito sulle aree più degradate del Paese, sui suoi atteggiamenti sciovinisti nei confronti delle donne e il rischio che i social media li amplifichino.” Solitamente l’editoria straniera non è così interessata alle cose della nostra amata Penisola, ma proprio i crimini orribili di quest’estate ne hanno richiamato l’attenzione.
In questo particolare momento storico, non abbiamo bisogno certamente di evocare i lupi o di demonizzare i saggi consigli genitoriali, anche perché i lupi, proprio attraverso il buon senso, possono essere addomesticati e i cappuccetti e le cappuccette color rosso fuoco, possono essere meglio informati sui danni che alcol e droga provocano.
Ricorrere al buon senso significa soprattutto non giustificare la condotta di sopraffazione maschile in auge da millenni, significa smantellare una volta per tutte l’idea di un maschio forte e di una femmina debole, significa riconoscere al maschio e alla femmina l’unica vera identità di far parte di un’umanità paritaria e rispettosa del genere di apparenza.
Dunque, “Non me la cerco” se sorrido con un rossetto particolarmente audace, se decido di indossare una gonna corta, un vestito attillato, perché questo non legittima alcuno a oltrepassare il limite che ci deriva da un’umanità comune che, purtuttavia, ci costringe a pronunciare ancora certe frasi.
Per questo i Runners for Emergency, sabato 9 settembre, alle ore 9, in Piazza del Ferrarese a Bari, hanno organizzato “Passeggiamo tutte e tutti insieme” , un evento pensato al maschile e al femminile, ricco di significati, per sensibilizzare la nostra Comunità, le Autorità e le Istituzioni.