Bari, l’ex Manifattura, una bomba ecologica nel quartiere Libertà
In un nostro precedente articolo demmo voce al segretario del movimento politico Riprendiamoci il Futuro, Luigi Cipriani che con una mail, indirizzata al Sindaco, agli Assessori all’Igiene, all’Ambiente e alle Attività Economiche del Comune di Bari e (per conoscenza) al Prefetto, denunciava lo stato di degrado in cui versavano e (tuttora versano) alcuni locali del mercato del quartiere Libertà.
Foto alla mano, il segretario, mostrava la gravità della situazione parlando di un insostenibile degrado igienico sanitario presente da tempo nell’ex manifattura barese dei tabacchi e dell’uso improprio che i senza tetto della zona ne fanno, a danno di residenti, commercianti e avventori.
Che la questione sia di tipo igienico-si sanitaria, è evidente, oltretutto aggravata dalle attuali temperature. Secondo noi però il discorso è un po’ più ampio, perché andrebbe affrontato anche dal punto di vista etico morale, sia per la ricerca di un benessere pubblico (che ancora non c’è), finalizzato addirittura, come in questo caso, alla salute della persona, sia all’applicazione di tutte quelle norme utili a tale scopo.
Insomma, ci sembra giusto dire che tra i doveri e diritti delle istituzioni che, inevitabilmente s’incrociano con quelli del cittadino, per quest’ultimo i riscontri negativi siano davvero pesantissimi. E’ inaccettabile (ed ingiusto), infatti, che tale situazione continui a esistere, non solo rispetto alla mancata sicurezza sanitaria, ma anche rispetto al non riconoscimento della dignità dei residenti e, se vogliamo dell’intera città, la cui immagine, secondo noi, viene gravemente offesa.

Per questo, dice Cipriani, “considerata la disattenzione degli uffici comunali competenti circa la nostra dettagliata segnalazione dello scorso 12 luglio, in cui denunciammo la presenza di una vera bomba igienico sanitaria all’interno della cabina elettrica dell’ex Manifattura, abbiamo pensato di scrivere un esposto anche ai carabinieri del NAS e del NOE che ha dato luogo ad una risposta del Direttore Vito Nitti, degli uffici Ripartizione Igiene e Ambiente del Comune di Bari, in cui sollecita la Ripartizione Infrastrutture, viabilità e OO.PP. a ‘valutare tutte le iniziative per risolvere tale grave problematica sanitaria’. Questo – afferma Cipriani – la dice lunga sulla burocrazia dell’amministrazione comunale da terzo mondo che abbiamo, visto che la Ripartizione Igiene e Ambiente anziché intervenire quale settore preposto al caso ha pensato bene di scaricare il problema richiamando un altro settore, che, secondo noi, non ha alcuna competenza in tal senso. Qual è il risultato? Che un ufficio scrive a un altro e il problema rimane irrisolto. Invece – aggiunge Cipriani – per noi, il Direttore Nitti e l’Assessore all’Igiene e Ambiente Pietro Petruzzelli, avrebbero potuto incontrarsi sul posto in oggetto, con un funzionario della ripartizione Infrastrutture, dell’Amiu e della Multiservizi e insieme organizzare la rimozione e la messa in sicurezza dell’intera area. Ora, ci auguriamo – conclude il segretario – che i carabinieri, dopo il nostro esposto, accertino se ci sono negligenze ed eventuali responsabili, considerando l’imbarazzante silenzio del Sindaco, dell’Assessore all’Igiene e all’Ambiente e finanche all’Assessore alle attività economiche a cui tempestivamente abbiamo inviato le nostre documentate sollecitazioni”.