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Zapponeta (Fg) – Omicidio Ciociola, individuato il presunto autore

Omicidio Ciociola

È stato individuato l’autore dell’omicidio dell’anziano Giuseppe Ciociola, trovato esanime in un casolare di campagna tra Zapponeta e Manfredonia, a marzo dell’anno scorso.

Le indagini, eseguite dai Carabinieri di Manfredonia insieme ai finanzieri del G.I.C.O., Nucleo P.E.F. – su delega della Procura di Foggia – , miravano non solo ad individuare l’autore del delitto ma alla ricostruzione analitica del gesto criminale.

Gli accertamenti, avviati immediatamente, si sono concentrati in particolare sul luogo dell’omicidio e grazie alla tempestività, i militari sono riusciti a ricostruire gran parte della dinamica omicidiaria scoprendo che l’anziano bracciante sarebbe stato colpito alla nuca con un colpo di pistola mentre era chino sul tavolo da lavoro. Poi sarebbe stato avvolto in alcuni teli.

A un anno dall’omicidio, che per la sua crudeltà aveva scosso l’opinione pubblica, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare il presunto autore e a ricostruire tutte le fasi dell’accaduto e a individuare anche il probabile movente (di natura economica).

Alla base, infatti, ci sarebbe un prestito di 60.000 € fatto dall’anziano al presunto omicida per un’attività di ristorazione, frutto di contributi pubblici e agevolazioni fiscali – circa 500.000 euro – che l’anziano aveva ottenuto durante il periodo della pandemia. Secondo i riscontri dei finanzieri del G.I.C.O., le pressanti richieste da parte del bracciante di riottenere la somma e l’impossibilità di far fronte al debito, avrebbero spinto l’assassino a uccidere l’anziano.

Completato il quadro indiziario a suo carico, l’uomo è stato condotto presso il carcere di Foggia in attesa di giudizio, in esecuzione di una misura cautelare emessa in altro procedimento (ancora nella fase delle indagini preliminari).

E’ doveroso precisare che a carico dell’indagato sono stati acquisiti unicamente gravi indizi di colpevolezza, ritenuti di tale portata da legittimare l’emissione della misura cautelare in carcere (emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura). La posizione dell’uomo che non può essere considerato colpevole fino all’eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva, è ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

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da Redazione

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