Cellamare e il suo Santo Patrono, tra storia, cultura e tradizione, 29 e 30 aprile, dalle 17.30, in piazza Don Bosco

L’invito è per tutti, residenti e non. Il corteo storico (e non solo), dedicato a Sant’Amatore – Patrono di Cellamare – è, davvero, un evento imperdibile. Alla storia e alla sacralità della festa farà da cornice la comunità richiamata dalla tradizione, sostenuta dall’Amministrazione comunale, dalla Pro loco cittadina e dal Comitato feste patronali.   

Tra le tante espressioni culturali delle due giornate dedicate al Santo ci sarà la degustazione dei tipici prodotti del territorio. Si potranno assaggiare panini con le braciole, la zampina e la parmigiana, le famose sgagliozze, le popizze, il calzone di cipolla e tanto tanto altro, compreso il vino e la birra del posto. E poi, folclore a go-go con il gruppo dei Terraross (tra ballate, tarantelle, tamburiate, pizzica e taranta) e la comicità di Renato Ciardo.

Cellamare e il suo Santo Patrono, tra storia, cultura e tradizione, 29 e 30 aprile, dalle 17.30, in piazza Don Bosco

Il programma

Darà il via ai festeggiamenti di sabato 29 aprile, a partire dalle 17. 30, il corteo storico, organizzato come sempre dalla Pro loco e dal comitato feste patronali. Festeggiamenti che si concluderanno domenica 30 con la solenne celebrazione eucaristica (ore 10.30), al termine della quale, il Sindaco ‘consegnerà’ simbolicamente le chiavi della città al Santo, con il lancio della tradizionale mongolfiera e la processione intorno alle mura del paese.

 Alle 19.30, la festa proseguirà con il corteo che girerà ancora per le vie di Cellamare e si concluderà con lo spettacolo di Renato Ciardo e i fuochi pirotecnici in onore del Patrono. Infine, presso il cortile della scuola media, dal 29 aprile al 1 maggio, sarà allestito un Luna Park per la gioia dei più piccoli.

Un po’ di storia

“Il corteo storico, in stile barocco, guidato dal duca di Giovinazzo e principe di Cellamare, Domenico Giudice e dalla consorte Costanza Pappacoda (con al seguito dame, cavalieri, armigeri, musici e popolani, preceduto dagli sbandieratori di Carovigno, accompagnato dal rullare dei tamburi e dal suono delle chiarine), partirà dal castello Caracciolo, nel centro storico, per sfilare lungo le vie cittadine, rievocando la storica consegna della reliquia del Santo Martire spagnolo alla Chiesa Matrice S. Maria Annunziata, avvenuta nel 1670, durante la dominazione spagnola. Al termine del rito, il ‘principe’ darà il via ai festeggiamenti in piazza Aldo Moro”.

La parola agli Amministratori comunali

Come Amministratori – commenta l’assessora Angela Deflorio – abbiamo il compito e il dovere di tramandare le nostre tradizioni, specie, per le nuove generazioni. La nostra comunità, unita come sempre, dopo il terribile stop pandemico, si conferma ancora una volta viva e pronta all’accoglienza. Il nostro lavoro, come sempre guarda al futuro e ai giovani in particolare, ma rimane ben radicato e con uno sguardo attento anche al passato e alla storia per tutelare le tradizioni e l’identità del nostro territorio, elementi, a mio parere, fondamentali per la crescita del paese”.

“I due giorni di festa, con la realizzazione del Corteo Storico, la Sagra dedicata al Santo, la presenza dei Terraròss, del comico Renato Ciardo e dei fuochi pirotecnici – ribadisce il Sindaco Gianluca Vurchio – sono il risultato di una squadra vincente, composta dall’Amministrazione Comunale, dal Comitato Feste e dalle associazioni locali, coordinati, in modo eccellente, dalla nostra Pro Loco. A nome di tutta la comunità – conclude – colgo l’occasione per ringraziare Don Alessandro Decimo D’Angelo,  il nostro parroco, gli attori e tutti coloro che hanno contribuito allo svolgimento di questo importante evento che accoglierà tanti pellegrini ed estimatori della sagra dedicata al nostro Santo”.

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Elvira Zammarano

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