Del carnevale si conoscono l’allegria, i coriandoli, lo stare insieme, le maschere, i canti, i balli e i dolci tipici. Un momento di forte aggregazione e spensieratezza che precede di poco la Quaresima. In pochi, però, conoscono la vera storia del carnevale, ciò che rappresenta e, soprattutto, il grande lavoro che l’accompagna.

Ed è questo il motivo che ha spinto tutte le insegnanti della scuola elementare Savio, la Dirigente scolastica Francesca De Ruggieri e i bambini delle classi quinte (A, B e C) ad aderire al progetto educativo “Diritti in maschera: Carnevale è tutto un’altra storia!”.
Un titolo fortemente evocativo, perché davvero il carnevale è un’altra Storia che va spiegata ai nostri bambini. Raccontata, facendo riferimento alla realtà. E la nostra realtà più vicina è il Comune di Putignano che conserva e porta avanti le più belle tradizioni carnevalesche della nostra terra.

A spiegarle ai bambini e alle bambine della Savio, oltre le insegnanti, ci ha pensato il noto maestro della cartapesta, Deni Bianco, che per l’occasione si è video collegato con le tre classi.
Durante il carnevale, dice Bianco, “si portano sulla scena, con un sano pizzico d’ironia, eventi di rilievo nazionale e internazionale, temi legati alla politica, alla morale e all’attualità. Un modo per farci e far riflettere divertendo, e strappare più di un sorriso, attraverso un’arte tramandata, forgiata nel tempo e custodita gelosamente da noi carta-pestai”.

“Il carnevale di Putignano è uno dei più antichi d’Europa”, aggiunge Francesca De Ruggieri. “Tuttavia, anche se importante, non va sottolineato solo questo aspetto, è necessario, infatti, sottolineare l’amore e l’attaccamento che questi lavoratori hanno verso il nostro territorio. Per noi insegnanti, per la scuola, è importante, ovviamente, arricchire le conoscenze dei nostri piccoli su questa festa e su ciò che rappresenta, affinchè ne custodiscano le tradizioni”.
“Parlo a nome di tutte le docenti – spiega Maria Luisa Lavalle, vicepreside della scuola Savio Montalcini – e in particolare delle colleghe di sostegno che hanno supportato e lavorato a questo progetto con i loro bambini favorendone, in modo impeccabile, l’inclusione. Ecco perché il progetto si chiama “Diritti in Maschera” perché questo è il ‘carnevale’ dei diritti di ogni bambino e bambina. Tutti i nostri piccoli – ha detto l’insegnante – hanno partecipato in cooperative learning al progetto, che di fatto li ha visti, ancora una volta, protagonisti”.

Alla domanda su quello che li ha maggiormente colpiti, i bambini rispondono coralmente “i materiali poveri, come la colla e la carta, che vengono utilizzati per la creazione delle maschere. Il maestro ci ha spiegato il procedimento che noi abbiamo applicato, successivamente, in un laboratorio insieme alle nostre maestre. È stato bellissimo – hanno gridato i bambini facendo a gara per rispondere – perché abbiamo ideato, progettato, usato la carta, i colori, il ferro e l’argilla. Abbiamo pennellato senza timore di sporcarci le mani o il grembiule. Sì, ci siamo divertiti però abbiamo anche pensato alla storia che ci è stata raccontata”.