“Ho scritto diverse Pec ed e-mail alle istituzioni e a chi di competenza. Senza ottenere risposta. Eppure la questione è particolarmente grave. L’ultima, nello specifico, l’ho indirizzata a Donato Sivo, Direttore Sanitario ASL Bari, a Pasquale Caldarola, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare ASL Bari, a Carmine Parlati, Resp. Unico Liste d’Attesa ASL Bari e per conoscenza ad Antonio Sanguedolce, direttore Generale Asl Bari e a Vito Montanaro, direttore del Dipartimento promozione della salute regione Puglia”.

Le parole dell’ingegner Angelo Lobefaro – Presidente della nota associazione “Amici di Cuore” e consigliere del direttivo nazionale “CONACUORE”-, pesano come macigni, perché oltre a denunciare le criticità a danno dei cardiopatici (dalle liste d’attesa inaccettabili alla strumentazione medicale fuori uso), svelano anche il ‘grado di attenzione’ che le istituzioni riservano a questi cittadini.
“Come Presidente di ‘Amici di Cuore’ e consigliere del Coordinamento nazionale delle associazioni di volontariato dei cardiopatici, ‘CONACUORE’ – spiega Lobefaro -, lo scorso 7 luglio, avevo inviato una Pec a tutti i responsabili sopra indicati, senza ottenere risposta. Assistiamo increduli al rimpallo delle responsabilità da parte della politica – ribadisce -, senza che si arrivi a nulla di buono per la collettività”.
“Ho saputo di visite o indagini strumentali fissate a distanza di mesi, con ritardi nelle diagnosi e negli approfondimenti che, inevitabilmente, aumentano i costi delle cure”, e che, “Nei vari presidi sanitari e poliambulatori, spesso, mancano le apparecchiature elettromedicali per i cardiopatici (Holter ecc…) o se ci sono, non funzionano. Da luglio, la situazione è addirittura peggiorata e molti pazienti, ora, sono obbligati a veri e propri pellegrinaggi presso altre strutture cittadine o verso comuni della Asl Bari.”
Poi, facendo riferimento al PNRR, Lobefaro ricorda “che le regioni devono garantire adeguati standard assistenziali e che le cardiopatie e tutte le altre malattie invalidanti non possono essere messe in lista d’attesa”, e che, “La tutela della salute è un diritto sancito dalla Costituzione”.
Noi di WideNews, aggiungiamo, pure che il diritto alla salute è un fatto ontologico. Che identifica l’essere umano. Lo connota nel vero senso della parola. Si ha diritto a essere curati perché si è esseri umani. Non si sfugge da questa logica che supera tutti i PNRR e le Costituzioni del mondo. Eppure c’è chi, ancora, fa finta di non vedere, sentire o leggere. C’è chi, ancora, gira la testa dall’altra parte, rispetto alla sofferenza e alla malattia (degli altri). E ci impressiona molto, che ancora una volta si debba ricorrere alla stampa per informare l’opinione pubblica su tali inaccettabili ‘mancanze’.