Le poesie di Renato Villani, l’arte di raccontare l’inneffabile
Nella cittadina francese di Sète (Occitania), da Venerdì 22 a Sabato 30 luglio, si è svolto l’annuale festival di poesia ‘Voix Vives’ 2022 (Voci Vive). Un appuntamento importante per artisti, poeti e amanti della poesia, provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo.
Le finalità sono molteplici, in quanto l’evento non è aperto solo ai cultori dell’ ‘arte di esprimersi in versi’ o a chi ne possiede il dono innato, ma è rivolto a tutti coloro che delle rime vorrebbero conoscerne ‘il mistero’ profondo.
Poiché la possibilità di comporre odi, effettivamente, rimane un fatto inspiegabile, legato perlopiù alle particolari attitudini che solo alcuni hanno. Potremmo senz’altro dire, legato al mistero stesso della persona, o meglio, di quella specifica persona, detentrice della straordinaria capacità.
E come tutti i misteri, trascendono la ragione, la superano, si elevano, come nel caso della poesia. Alla fine, non rimane che l’ascolto attento e silenzioso, per evitare che perfino il suono della (propria) voce contamini il mormorio sommesso e delicato che le liriche sollecitano all’interno del proprio essere.
Tutto questo esprimono le poesie di Renato Villani, barese di nascita, ma capursese di adozione.
Il poeta di odi ne ha scritte tante, in lingua francese e in italiano, se consideriamo le traduzioni. Versi da brivido. Riflessioni altissime. Moti dell’anima. Capolavori. Ecco, il nostro Renato Villani ha presenziato questo importante appuntamento portando con sé il suo bagaglio di emozioni, stati d’animo, considerazioni.
Un successo? Molto di più. In un Paese in cui, alla poesia hanno riservato un posto di prim’ordine, abitualmente declamata nelle scuole, da quelle dell’infanzia all’università, Renato Villani è lì a rappresentarci tutti, con la sua umiltà, silenziosità, lontano da ogni roboante apparire.
“Il festival di Sète – racconta Villani – si realizza da 25 anni e sempre nel mese di luglio. Ogni volta che vengo, per me è un’emozione. Non è solo il declamare le mie poesie a emozionarmi, ma è l’essere circondato da artisti, narratori, musicisti, cantanti e attori che, con il loro talento, permettono di vivere la poesia secondo approcci diversi. Poi, c’è l’aspetto ambientale – continua Villani -, voglio dire che tutto si svolge, giornalmente, per strada, nelle piazze, nei giardini pubblici o nei luoghi di cultura, di cui la città è ricca. Quindi, oltre al bell’ascolto, c’è il bel vedere. La possibilità, cioè, di godere delle bellezze naturali e architettoniche che il luogo offre. Ma la cosa che colpisce in assoluto, lo dico senza alcuna retorica, è il risuonare ininterrotto della parola ‘ pace’. La verità, è che la parola dei poeti, diretta, sintetica, armoniosa o dura, la rivela subito e, soprattutto, rivela quelle evidenze che a volte non si sanno o non si osano formulare. Evidenze, sepolte nel quotidiano, che acceca e soffoca, poiché la parola dei poeti grida tutte le verità, tutti i drammi, tutte le gioie e le speranze di rinnovamento per un domani migliore”.
Fantastico! leggere che la poesia italiana è molto apprezzata all’estero, rinforza il mio senso di appartenenza ad una Nazione che sa generare arte pura che poi si espande in tutti i Parsi del mondo per affermare la forza artistica dei suoi figli!