Si tratta di un’iniziativa nata otto anni fa da un’idea di Rocco Schembra, Docente di latino e greco presso il Liceo Gulli e Pennisi di Acireale. Una trentina gli Istituti che vi aderirono, oggi, sono più di trecento i Licei italiani che vi partecipano.
Tra questi c’è anche il Liceo Cartesio di Triggiano (BA).

Chiediamo a Daniela Avallone, Professoressa di latino e greco, referente del progetto, il significato della “Notte Nazionale del Liceo classico”.
“È per sfatare un (falso) mito che ritiene questo indirizzo di studi antiquato, troppo teorico, inadatto a fornire ai ragazzi quelle competenze e abilità pratiche spendibili nel mondo del lavoro. Naturalmente non è assolutamente così: il latino e il greco, le discipline incriminate, non sono mera teoria ma continuano ad insegnare ai giovani a ragionare, ad utilizzare la logica in quello che fanno; i classici stimolano la riflessione sul passato che non è poi così diverso dal presente e la cui comprensione è indispensabile per costruire il futuro. E sono proprio i classici a prendere vita grazie ai nostri ragazzi, che durante la Notte bianca, creano un magico ponte tra passato e presente.”
Nel Programma dell’evento ci ha incuriosito la performance iniziale dal titolo “Un urlo soffocato: Antigone, Medea, Didone, le donne afghane e ucraine”. Antiche eroine proiettate nella modernità.
“Con le mie classi siamo partiti dalla terribile situazione delle donne in Afghanistan, che dal mese di agosto scorso hanno ricominciato ad avere paura di vedere calpestati quei diritti conquistati a caro prezzo, per passare allo scoppio della guerra in Ucraina che ha visto, e purtroppo continua a vedere, impegnate in prima linea anche le donne accanto agli uomini, per risalire, indietro nel tempo, ad Antigone, protagonista dell’ omonima tragedia di Sofocle, alla Medea di Euripide ed infine a Didone, indimenticabile protagonista del libro quarto dell’ “Eneide” virgiliana, nelle quali abbiamo riconosciuto gli stessi sentimenti, lo stesso coraggio e determinazione delle donne di oggi”.
Esperienze di questo tipo costituiscono indubbiamente stimolo e arricchimento nel percorso didattico dei ragazzi, come ci si organizza nella preparazione alla notte del Liceo Classico?
“Gli studenti sono i veri protagonisti, in questa occasione possono dimostrare quanto le loro abilità vadano molto al di là delle competenze richieste a scuola: si trasformano in attori, cantanti, musicisti, ballerini, coreografi e presentatori. Tutte le performance, realizzate in occasione di questo evento, sono frutto della ‘collaborazione’ tra docenti e discenti, nel senso etimologico del termine (dal latino: cum + laborare) cioè del lavoro che si svolge “fianco a fianco” e non uno di fronte all’altro, per cui sperimentiamo un modo ‘diverso’ ma non meno importante di fare scuola perché consente di cementare il rapporto affettivo che io credo fermamente essere il primo e più importante gradino verso la conoscenza”.
Come si è conclusa la serata?
“Una nota che contraddistingue la NNLC del Liceo classico Cartesio di Triggiano, è il concerto conclusivo curato dal coro delle mie classi che abbiamo chiamato ‘Canta nobiscum’ (Canta con noi): l’idea che continuo a sperimentare essere assolutamente vincente è quella di cantare i brani musicali di oggi, alternando alla lingua italiana quella latina e greca. Quale dimostrazione pratica migliore per rivelare che le lingue classiche non sono ‘morte’ o sgradevoli da ascoltare e che non le parliamo solo perché utilizziamo una lingua diversa per comunicare?”
Negli ultimi tempi si parla di “educazione emotiva”, come recuperare l’attenzione dei giovani rapita dall’utilizzo dei social, dove l’apparire trionfa sull’essere e la cultura delle immagini sembra avere la meglio?
“Cosa più della musica può aiutare a ‘risvegliare’ e ‘rieducare’ l’intelligenza ‘emotiva’? La musica è da sempre il filo conduttore della vita dell’uomo (la poesia epica, il più antico genere letterario della cultura occidentale, era fruita e tramandata oralmente ed era legata strettamente all’accompagnamento musicale), ed è ancora il linguaggio nel quale i giovani si riconoscono maggiormente, grazie al quale riescono a trasmettere in maniera più immediata e diretta le loro emozioni e i loro sentimenti. In ogni brano scelto per il nostro concerto c’è un pò dello stato d’animo dei ragazzi che lo hanno proposto, che con molta naturalezza viene condiviso dal gruppo e fatto proprio…Pe me, una delle soddisfazioni più grandi è sentirli pronunciare, “Prof., ma lo sa che questo pezzo in latino e greco è ancora più bello?”.
In una parola, come descriverebbe questa esperienza?
“Meravigliosa! Pur essendo da diversi anni referente del progetto lo vivo ogni anno con rinnovato entusiasmo. Arrivo alla fatidica “Notte” puntualmente senza voce ed esausta, ma quando incontro lo sguardo soddisfatto e felice dei miei ragazzi che nell’Auditorium del nostro Liceo si mettono in gioco impegnandosi al massimo per trasmettere e comunicare a chi li guarda tutte le loro emozioni, la fatica scompare e lascia spazio solo al desiderio di vivere fino in fondo quella serata magica in cui la cultura classica diventa anche divertimento, fantasia, amore e, mai come quest’anno, gioia di poter tornare a stare insieme”.