“Una vita dopo l’altra” di Elvira Zammarano, tratto da una storia vera

“Una vita dopo l’altra – non avrei mai pensato che potesse esserci altro, al di là dello scibile”.

Una storia ‘che si fa leggere’. Scorrevole. Avvincente. Che ‘prende’ fin dalle prime battute. Il romanzo, edito Palomar, scritto dalla giornalista Elvira Zammarano, racconta la storia di Serena. Una giovane donna che l’autrice ha conosciuto realmente durante gli studi di teologia e frequentato con assiduità per diverso tempo.

Titolo e sottotitolo ne pre-annunciano il contenuto vagamente noir. Ricco di colpi di scena e a tratti ironico, nonostante l’asprezza legata ai fatti della vicenda, il racconto procede con l’obiettivo di realizzare un patto stretto tra la scrittrice e la protagonista della storia.

Il linguaggio è semplice, diretto e vivace. Impreziosito dalle descrizioni del tempo e dai dialoghi intercorsi tra le due donne, molti dei quali impressi ancora nel vissuto dell’autrice.

 “Una vita dopo l’altra” di Elvira Zammarano, tratto da una storia vera
Elvira Silvana Zammarano

Un libro, ma anche un tuffo in un passato difficile. Perché hai deciso di raccontarlo

“Più che di un patto, si tratta di una promessa. Una promessa, a cui pensavo costantemente e che per vari motivi non riuscivo a realizzare. Poi, l’incontro ‘ provvidenziale’ con l’editore, Ninni Cosma, mi ha convinta che era arrivato il momento di mettere nero su bianco quel ‘diario’ che mi era stato affidato tanto tempo fa e che conservavo intatto nel mio cuore. Certo, ripercorrere ‘quel passato’, non è stato facile. I ricordi legati a quell’amicizia, che mi ha trasformata e che avevo blindato , complice la quotidianità, il lavoro e gli impegni in generale, sono riaffiorati prepotentemente. Questa è stata una grande sorpresa per me”.

Che significa un racconto vagamente noir?

“Significa che non ho omesso niente della vita di Serena. Anche le cose che potremmo definire scabrose. Ho raccontato quello che è stato ed è ancora per me. Perché ogni situazione vissuta con lei, è stata un forte insegnamento. Fino alla fine”.

La promessa di cui parli, l’hai poi realizzata?

“Questa promessa, in realtà, contiene una serie di altri piccoli o grandi impegni al suo interno. Poi saranno i lettori a decidere se grandi o piccoli. Uno di questi sicuramente l’ho realizzato. Bene… male… non esprimo giudizi, ma l’ho portato a termine. Per il resto dovrò aspettare la fine della mia carriera d’insegnante”.

Dunque si parla di scuola, d’insegnamento..?

“Si parla di scuola, chiesa, insegnamento. Si parla anche di fede, stalking e maltrattamenti. Si parla di vita quotidiana. Di dramma nel dramma. Non mancano però le descrizioni ironiche di taluni personaggi che si sono avvicendati nelle nostre vite. Personaggi che manifestavano palesemente le proprie stranezze o debolezze esistenziali – le chiamavamo così -, che suscitavano una genuina ilarità. La nostra era una complicità che guardava all’altro con simpatia e mai con disprezzo”.

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Avv. Cosimo Martino

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