17 marzo, Proclamazione del Regno d’Italia
Il 17 marzo 1861 fu proclamato il Regno d’Italia. A favorirne la creazione fu, fin dai primi anni dell’Ottocento, Giuseppe Mazzini, fondatore della Giovine Italia; un movimento che mirava alla costituzione di uno Stato unitario italiano e repubblicano..
Nel 1848 la Prima Guerra d’Indipendenza, combattuta contro l’Austria dall’Esercito Piemontese e dai volontari italiani al comando di Giuseppe Garibaldi, fu un tentativo di sventare la possibilità che i mazziniani assurgessero a promotori dell’unità italiana. La guerra si concluse con la sconfitta del re sabaudo Carlo Alberto, che abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele II.

Quando, nel 1852 Camillo Benso conte di Cavour assunse la carica di primo ministro del Regno di Sardegna, fu subito chiara la sua intenzione di lanciate le basi per la riunificazione nazionale. In tale direzione, complice il deterioramento delle relazioni internazionali tra la Francia e la Chiesa, Cavour strinse un’alleanza con l’Imperatore di Francia Napoleone III, che si impegnò a combattere a fianco dei piemontesi, ma solo in caso di aggressione austriaca e in cambio della cessione di Nizza e della Savoia.
17 marzo, Proclamazione del Regno d’Italia
La Seconda Guerra di Indipendenza scoppiò il 28 aprile 1859 a seguito della dichiarazione di guerra dell’Austria al Regno di Sardegna; evento che creò le condizioni per l’intervento di 120.000 francesi al fianco dei più di 60.000 soldati dell’Esercito Sardo.
Dopo il ritiro delle truppe di Napoleone III dal conflitto, la Lombardia, le Marche, l’Umbria, la Toscana e l’Emilia e Romagna erano in mani piemontesi, così come l’intera Italia Meridionale, che era stata conquistata dalla Camice Rosse di Garibaldi.
Alle conquiste seguì un plebiscito, a seguito del quale 17 marzo 1861 il Parlamento proclamò il Regno d’Italia.