Bari e provincia, Dichiarazioni fraudolente e false fatture, imprenditore della provincia di Bari, scagionato
Rischiava una pena da quattro a otto anni il commerciante all’ingrosso di prodotti per la salute e il benessere, accusato di aver utilizzato fatture false, emesse da una società sportiva sita nello stesso suo paese, in provincia di Bari.
A.D., commerciante import export era stato coinvolto in un accertamento fiscale che riguardava una società sportiva, ubicata nel suo stesso paese, con cui intratteneva legittimamente rapporti di tipo commerciale.
L’agenzia delle Entrate in seguito ad un accertamento fiscale aveva contestato ai legali rappresentanti della società sportiva l’emissione di fatture per operazioni false, mai effettuate, pari a 625.000 € d’imponibile. Contestualmente, sempre durante la stessa attività di verifica, erano stati eseguiti controlli incrociati relativi ad altre Srl, tra cui quella rappresentata da A.D, con cui la società sportiva aveva scambi commerciali.
Bari e provincia, Dichiarazioni fraudolente e false fatture, la Procura lo scagiona
Secondo l’ipotesi accusatoria derivante dai rilievi ricavati dalla Guardia di Finanza, il commerciante avrebbe utilizzato indebitamente tali fatture. In realtà, l’indagato, che si è avvalso della difesa dell’avvocato La Scala, ha potuto dimostrare che le fatture a lui destinate erano state regolarmente pagate e che non c’era nulla d’ irregolare a suo carico.
Per questo motivo, la stessa Procura di Bari, dopo la documentazione prodotta dalla difesa, affidata all’avvocato La Scala, ha chiesto per A.D., indagato inizialmente per “dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” (art. 2 d.lgs 74/2000), l’archiviazione del procedimento per mancanza di elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio.
