Genesi della Guerra Fredda-Il Blocco di Berlino

Genesi della Guerra Fredda

Già al termine della II guerra mondiale c’era chi sosteneva che essendo gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica le sole due grandi potenze rimaste, era certo che prima o poi si sarebbe verificata una prova di forza in cui avrebbe prevalso chi fosse riuscito a ottenere il consenso dell’unica grande nazione sopravvissuta in Europa; la Germania.

Genesi della Guerra Fredda-Il Blocco di Berlino
Mario Romeo

Anche se non è chiaro come tale convinzione abbia influenzato le relazioni internazionali, è certo che durante tutti gli anni della guerra fredda il problema tedesco rappresentò il più importante terreno di scontro tra i blocchi.

A Potsdam il territorio tedesco era stato suddiviso in quattro zone di occupazione e la linea Oder Naisse divenne il confine che delimitava i due blocchi. Truman, però, era favorevole a una sollecita riunificazione e tale sua intenzione, che pretendeva garanzie su una eventuale rimilitarizzazione della Germania.

Nonostante tutto, pur di affrettare i tempi della riunificazione, nel giugno 1948, nei tre settori occidentali della Germania fu introdotto il Marco tedesco; una decisione che suscitò le diffidenze del Cremlino e spinse l’Unione Sovietica a boccare tutti gli accessi terrestri al settore occidentale di Berlino. Sull’Europa tornarono a soffiare venti di guerra e il mondo sembrò essere sull’orlo di un nuovo conflitto.

La tensione era al culmine e una risposta azzardata avrebbe comportato gravi rischi, motivo per cui, a partire dal giorno successivo, fu avviato un gigantesco ponte aereo che per 462 giorni vide impegnati centinaia di aeroplani angloamericani nel tentativo di rifornire la città tedesca del necessario per sopravvivere. 

 Con i suoi 1500 voli giornalieri e più di 4500 tonnellate di merci trasportate il ponte aereo fu un successo. Il tentativo di ridurre abitanti di Berlino Ovest alla fame era fallito e alla mezzanotte del 12 maggio 1949 i sovietici, constatatene l’inutilità, misero fine al blocco.

Nel maggio del 1949 le potenze occidentali restituirono ai tedeschi la sovranità delle rispettive zone di occupazione e la neocostituita Repubblica Federale di Germania entrò a far parte delle nazioni occidentali;  presupposto che le consentì di usufruire delle sovvenzioni  del piano Marshall e di godere di un lungo periodo di crescita economica.

Per quanto riguarda la zona di occupazione sovietica, nel 1949 l’URSS restituì alla Repubblica Democratica Tedesca la sovranità, ma a differenza della prima, questa, così come tutta l’Europa Orientale, continuò a essere un paese satellite organizzata secondo i canoni dell’economia pianificata di tipo sovietico.

Questa era la situazione quando, il 25 giugno 1950, le forze nordcoreane  passarono il 38° parallelo che segnava il confine tra i due stati e fu questo il motivo che spinse l’amministrazione Truman ad assentire al riarmo della Germania.


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Mario Romeo

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