Vaccino ai bambini dai 5 agli 11anni, al via
L’agenzia Italiana del farmaco si è espressa positivamente, e i piccoli, dai 5 agli 11 anni, potranno essere vaccinati a partire dal 16 dicembre. La commissione scientifica di farmacovigilanza, in questi giorni, ha approvato l’utilizzo del vaccino Pfizer che sarà somministrato in due dosi (ridotte rispetto agli adulti) a tre settimane di distanza l’una dall’altra. Sull’argomento, dibattuto in lungo e in largo, è stato detto tutto e il contrario di tutto. Ma la cosa è andata avanti secondo la prassi graduale del ‘politicamente corretto’, fino all’attuale conclusione: il vaccino s’ha da fare anche ai bimbi.
Vediamo cosa c’ è da sapere
Come abbiamo detto il vaccino sarà il Comirnaty, della Pfizer-BioNtech, le dosi saranno due, da 10 µg (1/3 degli adulti che è da 30 µg), da somministrare a distanza di quasi un mese l’una dall’altra, anche se per l’Aifa sarebbe opportuno stabilire un percorso vaccinale finalizzato all’età del bambino.
Sulla sicurezza che dice l’Aifa?
Dice che i benefici del vaccino della Pfizer-BioNtech superano di gran lunga i rischi e che, dallo studio condotto su circa 2000 bambini, dai 5 agli 11 anni, tuttora monitorati, ha ridotto del 90,7% la malattia sintomatica. Per l’Ema, dunque, i dati attuali “dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenziano al momento segnali di allerta in termini di sicurezza”, ad affermarlo, sempre, la nostra Aifa.
Ma se erano i meno colpiti perché li dobbiamo vaccinare?
“ La storia ci insegna che lasciare una sacca di popolazione suscettibile all’infezione comporta il rischio di nuove epidemie”, a specificarlo è la Società italiana di Pediatria. È indubbio che anche i bambini sani possono ammalarsi e finire in ospedale, quindi ‘meglio’ procedere con le vaccinazioni.
E per gli effetti collaterali che si fa?
Non si fa nulla, perché dicono che sono sempre gli stessi, lievi e di breve durata: dolore al braccio, arrossamento e gonfiore nel punto dell’iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare e brividi.
E se un bambino è allergico?
Si procede uguale. Salvo rimanere un’oretta presso l’hub vaccinale in osservazione. Mentre per quei bambini allergici dichiarati a qualche componente presente nel vaccino (?), dovranno avere il lasciapassare dell’allergologo e la somministrazione dovrà avvenire in un ambiente ‘adeguatamente attrezzato’.
Parliamo delle miocarditi, ora
Ci dicono che tali rischi sono molto molto rari. Tuttavia, sempre la Società italiana di Pediatria, avverte che se dopo la somministrazione della prima dose dovesse manifestarsi una miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco), accompagnata da una pericardite (infiammazione del pericardio, cioè il sacco membranoso che avvolge il cuore), “si ritiene opportuna un’apposita valutazione specialistica, finalizzata ad ottenere un’idoneità per somministrazione della seconda dose”. Come dire, l’importante è saperlo…
Ci saranno luoghi predisposti per le vaccinazioni dei bambini?
A rispondere è il sottosegretario alla Salute Pierpalo Sileri, i piccoli si vaccineranno “negli Hub già esistenti, dove verranno allestiti percorsi dedicati, ma pensiamo di utilizzare tutte le risorse disponibili se ve ne è la fattibilità: apriremo quindi anche ai medici pediatri e alle farmacie”.
Anche per i bambini scatterà l’obbligo e il Green pass…
Questa vota a rispondere è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, “Non ci sarà alcun obbligo di vaccino né di Green pass per gli under 12enni – dice – Sarà una vaccinazione volontaria. Dobbiamo instaurare un dialogo con le famiglie e la posizione della Società italiana di pediatria credo sia un contributo positivo importante nel veicolare l’importanza del vaccino ai più piccoli”.