Ma Donatelli non sarebbe l’unico sindaco ad essere indagato, gli farebbero compagnia i sindaci Raimondo Innamorato di Noicattaro e Angelo Annese, sulla sua condotta si sta facendo ancora chiarezza (durante una interrogazione consiliare dell’opposizione, poi inviata in procura, è emerso che Annese avrebbe consentito l’utilizzo delle dosi avanzate nell’hub cittadino per vaccinare i dipendenti comunali non in lista). Per quanto riguarda Triggiano, dopo la denuncia ai Carabinieri del presidente dell’Associazione Volontari della Protezione Civile, Gaetano Notaro, sentito per ben due volte, i Nas hanno acquisito le liste e la documentazione relativa all’hub vaccinale istituito nel palasport del paese.
Nella denuncia Notaro ha raccontato, documentando con immagini e riprese video, che la moglie di Donatelli era presente nel Palasport al momento delle somministrazioni, pur non avendone alcun titolo se non quello di ‘collaboratrice’. La donna, secondo il racconto, era lì a spuntare nomi non indicati dalla ASL e a fotocopiare liste. Il sindaco, ribadendo la sua assoluta estraneità, ha dichiarato di aver già consegnato una controdenuncia con lo scopo di fare chiarezza sulla sua posizione, “Sono qui al centro vaccinale – avrebbe detto – e come sempre è tutto tranquillo”. Ma proprio tutto tranquillo non sarebbe, perché a rincarare la dose ci sono le elezioni amministrative (‘in corso’) a cui il sindaco uscente guarderebbe. Sulla vicenda, infatti, pesa l’ombra di possibili favoritismi (vaccinali) fatti a suoi simpatizzanti.