Triggiano in fermento per le prossime comunali? Forse. Qualcuno ha pure parlato di “assalto alla diligenza”. Cert’è che il paese reclama ascolto e attenzione. Il prossimo Sindaco dovrà essere “un lavoratore, non un burocrate”, dicono i cittadini, ed è quello che conta. Politologi dell’ultim’ora e sapienti “scommettitori” hanno già cominciato il loro sotterraneo lavoro di influencer, promozione e, ove possibile, svalutazione dei (presunti) avversari. Questo dicono ancora i cittadini. Qualche nome già si sussurra, sicuramente quello del Sindaco uscente, che qualcuno dice pronto a ricandidarsi. Poi, ci saranno quelli che lo sosterranno e quelli che strategicamente si ritireranno, le varie liste, e chi invece, si muoverà in autonomia. I cosiddetti “indipendenti”. Quelli con un programma già deciso, con nomi e liste civiche già pronte a sostegno, non legate ad ideologie partitiche. Stiamo parlando di Mimmo Petronelli, geometra, 68 enne, imprenditore, profondo conoscitore del territorio e con un significativo passato politico alle spalle. Ex poliziotto, ambientalista convinto, con il “pallino” della trasparenza, Petronelli si presenta appunto con una sua lista civica, “proprio per essere libero”, dice. “La gente – afferma – ha bisogno di confrontarsi con persone libere prima che con dei politici”. “Ho già preparato un mio programma e l’ho strutturato da cittadino e lavoratore, prima che da aspirante Sindaco”. “Quando si provano sulla propria pelle, ingiustizie, presuntuose arroganze e pesanti silenzi istituzionali a fronte di domande legittime che uno pone nella speranza di vedere finalmente realizzato il bene del paese, bè, la prospettiva deve cambiare, altrimenti – spiega – non si va da nessuna parte”.
Petronelli candidato sindaco, ha sempre lavorato per e nella collettività, perché ora vorresti un impegno così diretto e delicato?
“Intanto, spero che a maggio – presunto mese delle elezioni – si possa davvero votare, altrimenti si arriverà al commissariamento di Triggiano, con tutte le ricadute del caso. Per rispondere alla domanda, ho riflettuto molto prima di scendere in campo, e premetto che non voglio assolutamente passare per il salvatore della patria. Tuttavia, essendo un uomo concreto, un lavoratore, con professioni che mi hanno portato a stare sempre tra la gente e a conoscere i pro e i contro del territorio, mi sono deciso a mettere al servizio della collettività le mie competenze. A convincermi, è stata soprattutto la scontentezza diffusa tra i miei concittadini relativamente al quinquennio appena trascorso a firma Donatelli, motivato anche da una opposizione pressoché inesistente”.
Un grande lavoratore, dicono questo di te…
“Sorrido con piacere pensando a chi, pur non conoscendomi, è riuscito a cogliere questo aspetto della mia vita. Sì, è vero, ho sempre dedicato molto tempo al lavoro, ma non per avidità imprenditoriale, quanto piuttosto per coscienza. Le cose bisogna farle bene, poiché per costruire qualcosa di solido, un edificio, per esempio, e qui uso una metafora che mi è propria, è necessario cominciare dalle fondamenta, per poi salire. Mattone su mattone, fino al completamento dell’opera. Altrimenti il rischio crollo è inevitabile. Bene, proviamo per un momento a pensare il governo di un paese, l’amministrazione di un comune, in questi termini. Secondo me non esiste metafora più vera. Per costruire qualsiasi cosa, oltre alle competenze pratiche, bisogna avere anche un’organizzazione mentale in grado di farlo. Poi, naturalmente, è necessaria una squadra esperta, idee nuove e tanta, tanta coerenza”.
Quali sono le forze che ti sosterranno?
“Rilanciamo Triggiano, Liberal Democratici Cristiani, Insieme per Cambiare, Italia Liberale Cristiana e Movimento Politico Hesperia, il 5 febbraio appena trascorso, queste forze politiche di coalizione hanno sottoscritto la mia candidatura, in quanto sono convinte, e lo sono anch’io, che potrei dare e fare molto per Triggiano. Dal primo momento ho chiesto loro il rispetto reciproco e incondizionato, una condizione sine qua non per operare correttamente, visto che il filo conduttore del mio programma, si basa sul termine trasparenza. Del resto, per 44 anni ho lavorato al fianco di Associazioni e Comitati, alcuni dei quali, costituiti anche da me, e per affiancare tante persone con obiettivi sociali convergenti, molti dei quali delicati, devi essere onesto e crederci. Insomma non si può barare, altrimenti sei fuori”.
Dunque, il programma esiste, la squadra e i supporter pure, ora Triggiano deve sapere che ci sei anche tu tra i candidati…
“Parlando con la gente mi sono reso conto di quanto sia importante il ruolo del Sindaco e per questo ho deciso di mettermi in gioco, decidendo di affrontare la notorietà e la grande visibilità che la maggior parte dei candidati in corsa e lo stesso Sindaco Donatelli, hanno. La cosa però non mi spaventa, perché dalla mia so di avere l’appoggio di molte persone che già hanno avuto modo di conoscermi. Con me ci sono liberi professionisti, imprenditori, commercianti, artigiani e tanti tanti giovani. Per questo ora, è necessario guardare oltre, ad un cambiamento radicale, fatto di poche parole parole e più fatti”.
Rivolgendoti ai tuoi concittadini cosa vorresti dirgli?
“Basta con un paese povero di strutture pubbliche e con problemi di sicurezza. Basta con l’inadeguatezza di un Piano Regolatore incapace di soddisfare i bisogni di noi cittadini. Basta con queste inadempienze e con tutte le altre cose che non vanno, come la Sanità scadente, le attività economiche ridotte al lumicino, le categorie disagiate per le quali finora è stato fatto poco o niente, l’agricoltura, fonte di ricchezza primaria, abbandonata a sé stessa, la cura per il mondo degli anziani e degli inabili, il dissesto stradale e del centro storico. L’elenco è davvero troppo lungo. In ogni caso nel nostro programma che sarà visibile a giorni, abbiamo cercato di evidenziare tutte le sofferenze del nostro paese, ma pure i tanti punti di forza, che se affrontati con la coscienza e l’umiltà di chi non si percepisce onnipotente, possono davvero cambiare in meglio l’esistenza di tutti noi”.