Si tratta dello “storico” gruppo che quarant’anni fa, andò a stabilirsi nei pressi di quella stradina rurale denominata “strada vicinale Campione”, oggi, via Francesco Pascazio. Perlopiù coppie giovani che, nel tempo, hanno contribuito allo sviluppo di Japigia, uno dei quartieri più popolosi di Bari.
Queste persone, proprio per l’attaccamento alla zona, sono rimaste da sempre in contatto tra loro, anche con chi per varie ragioni si è trasferito altrove. Una piccola, ma solida realtà, fondata prevalentemente sull’amicizia e su ideali comuni. Di questo gruppo fanno parte alcuni esperti ambientalisti, che, guardano al territorio anche da un punto di vista specifico, intendono, grazie alla loro esperienza, preservarlo.
Chi sono, dunque, “Gli amici del muretto di via Pascazio?” Nostalgici? Forse. Sta di fatto però che con le loro segnalazioni, hanno cercato e cercano tuttora di mantenere attiva l’attenzione sul territorio, perché, dicono “Alla crescita esponenziale del quartiere, non corrisponde la stessa tutela verso l’ambiente”. E affermano, “via Pascazio versa, più o meno, nelle condizioni di 35 anni fa, quando fu asfaltata…ma da allora sembra che questa via sia stata dimenticata, vuoi perché è senza uscita, vuoi perchè non desta interesse”. Una cenerentola in piena regola, anche se ha accolto l’ingresso pedonale di una scuola, e non è cosa da poco”. Perché, conclude il gruppo, “dopo anni di silenzio, la via sembra ripopolarsi di bambini e questo ci riempie di gioia, perciò faremo di tutto affinché la zona ottenga i benefici destinati anche ad altre aree del quartiere.”
E proprio sulla questione all’ambiente, gli ambientalisti del gruppo, hanno trovato, in via Rafaschieri, a due passi dal centro abitato di Japigia, decine e decine di pneumatici fuori uso. Abbandonati lì dai soliti ignoti, che insieme ai pneumatici, rappresentano un serio pericolo per la salute della collettività. Se bruciati, cosa che non può essere esclusa, darebbero origine ad un severo avvelenamento ambientale. Il gruppo come sempre ha segnalato e nel frattempo si augura che “qualcuno intervenga presto per ripulire la zona dal pericolo”.