Un efferato omicidio compiuto nella notte tra l’11 e il 12 settembre scorso che mise fine alla vita del 26enne Nicola Brescia e causò il ferimento di altre due persone, il padre di Nicola, Angelo Brescia 50 anni e e della 22 enne Marilena Toscano, ex convivente dell’omicida Giuseppe Pace.
L’efferatezza con cui Giuseppe Pace si scagliò contro il rivale in amore e le altre vittime, che cercarono in tutti i modi di evitare il dramma, non si attenuò neppure davanti al figlio, quattrenne, della coppia che si stava separando. Il 26 enne, arrestato subito dopo dai Carabinieri, è ora accusato di omicidio volontario e duplice tentato omicidio.
Secondo i primi accertamenti, l’uomo si sarebbe recato alle 3 di notte, in compagnia del bambino, chiedendo all’ex moglie di tenerlo. Ma appena arrivato sotto l’abitazione di Nicola Brescia, avrebbe violentemente litigato con lui, e alla presenza del bambino, lo avrebbe ucciso, ferendo poi l’ex compagna e madre del piccolo, Marilena Toscano, e il padre della vittima.
Le indagini avviate nell’immediato, coordinate dal sostituto Procuratore di Bari, Dr.ssa Toscani, hanno permesso di ritrovare a pochi giorni dall’arresto, l’arma del delitto utilizzata da Giuseppe Pace. I carabinieri di Modugno, scandagliando i vicoli del centro storico di Bitetto, prima di mezzanotte, sul pergolato di un’abitazione hanno trovato una maglietta di nera, verosimilmente indossata dal killer durante l’omicidio e sotto un altro pergolato di un fabbricato disabitato, un coltello lungo oltre 30 cm ancora sporco di sangue. L’indumento ed il coltello sono stati sottoposti a sequestro e attualmente sono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di natura tecnico scientifica.