È ciò che riporta il comunicato del segretario provinciale di Confintesa Puglia UGSMedici, dott. Vito Bellini. Il segretario chiede esplicitamente al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e al Direttore del Dipartimento di promozione alla salute e al benessere sociale, Vito Montanaro, un pubblico confronto per dipanare diverse questioni e per redarre un documento definitivo e valido per tutti, sui comportamenti da adottare, nelle strutture sanitarie, a garanzia della sicurezza dei lavoratori e della stessa utenza.
Nel comunicato il segretario lamenta la palese (sconcertante) contraddizione tra i tanti, troppi, proclami istituzionali di una ritrovata efficienza, rispetto alla reale e concreta situazione di inefficienza in cui versa la sanità territoriale e ospedaliera. Per Bellini, “La Sanità è in affanno”. E “i cittadini sono in chiara difficoltà a ricevere cure mediche”. “Ciò è dovuto alla mancanza di direttive chiare sulle procedure da rispettare nei vari settori sanitari da parte di tutti gli organi competenti e delle Dirigenze sanitarie”. Il sindacato USG Medici rivendica di fatto direttive (sanitarie) chiare e adottabili da tutti, perciò che concerne il rispetto delle procedure (attualmente mancanti) nei vari settori del comparto da parte degli organi competenti e delle Dirigenze, ma soprattutto la standardizzazione delle procedure di sanificazione degli ambienti e delle attrezzature e la pianificazione cronologica di tali procedure.
“Tale condizione – ribadisce – sta mettendo a dura prova l’efficienza e la salute degli operatori e dei cittadini con un incremento del rischio globale”.
È inammissibile, dice Confintesa, che vengano messe in atto iniziative di tipo personalistico per la sanificazione periodica degli ambienti che “spesso contravvengono a precedenti direttive sulle procedure e sull’esecuzione degli esami strumentali da parte dei vari Dirigenti sanitari, con una crescita del malcontento e della confusione”. Così come è inammissibile “La mancanza di una nuova stesura dei DVR aziendali e di una rivalutazione dello stress lavoro correlato”, post evento Covid”.