Ritenuto dalla Suprema Corte di Cassazione – con sentenza del maggio 2020 -, soggetto connotato da forte pericolosità sociale, colpevole di gravi reati contro il patrimonio e narcotraffico, l’uomo, il 39 enne M.P., è stato raggiunto da un provvedimento di confisca definitiva dei beni.
12 fabbricati, 5 terreni, un compendio aziendale, 2 quote sociali di una Srl e le disponibilità finanziarie presenti in numerosi conti correnti, per un valore stimato di 15.000.000 di euro, sono le proprietà confiscate all’uomo, dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria Bari, in esecuzione ad un decreto emesso dalla IV sezione Penale-Misure di prevenzione della Corte d’Appello barese.
Il provvedimento è giunto alla fine di una complessa attività investigativa svolta dal Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.), che ha permesso di ricostruire il vasto patrimonio, i movimenti e le disponibilità finanziarie, dirette e indirette (tramite anche i suoi familiari), di M.P..
Un patrimonio significativo, tra l’altro, di gran lunga sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, risultato di commerci illeciti, dalla produzione, traffico e detenzione di stupefacenti al furto e alla ricettazione, attestati dalla copiosa documentazione acquisita dai militari. L’uomo, imprenditore nella compravendita di articoli in ferro e altri metalli, era da tempo, insieme ai familiari, nel mirino degli investigatori. Le indagini della Guardia di Finanza di Bari proseguono con il fine di individuare la possibile acquisizione di altri beni del reo, che potrebbero ritornare alla collettività.