Un amore durato cinque anni e poi finito, ma non per M.A., 51enne barese, residente a Sannicandro, che continuava, nonostante le condanne e il divieto di avvicinamento, a tormentare l’ex convivente, M.P. di 55 anni.
La donna era subissata, giorno e notte, da telefonate e messaggi dai toni ora amorevoli ora rabbiosi. Molestata pubblicamente, davanti alla scuola della nipotina, al bar con le amiche, nei pressi del lavoro. Regali accompagnati da biglietti con frasi sdolcinate o al contrario minacciose. L’uomo, durante la relazione con M.P., intratteneva ancora rapporti con la moglie e questo, forse, il motivo per cui la 55enne aveva deciso d’interrompere ogni tipo di relazione. Per la donna la vita si era trasformata in un incubo fatto di persecuzione e paura. Nei suoi “tormenti” il cinquantunenne aveva coinvolto anche la figlia della donna con continui, inopportuni messaggi.
M.P. decide allora di querelare lo stalker e si rivolge all’avv. La Scala, noto penalista pugliese e presidente di “Gens Nova”. Nel 2018 M.A., viene condannato a 6 mesi, con pena sospesa perché incensurato e divieto di avvicinamento. Segue una tregua, ma di breve durata. L’uomo, impunemente, nonostante la condanna, eludendo il divieto, ricomincia a infastidirla, prima con le buone, poi con nuove pesanti offese, calci e spintonamenti anche in pubblico.
La donna sostenuta dall’associazione Gens Nova, che si è costituita parte civile nel processo, denuncia ancora ed in tempi record la Procura di Bari, condanna M.A. ad 1 anno e 10 mesi, che ricorre in appello. Oggi arriva la nuova sentenza per l’uomo, con la conferma di condanna per stalking .
“Non possiamo che essere soddisfatti – afferma La Scala – come difensore della signora e Presidente di Gens Nova che, in questo processo, si è costituita parte civile. Ma il vero riconoscimento, per noi, va alla Giustizia per la rapidità con cui ha trattato il caso”.