Quattro mesi di indagini, da ottobre 2018 a gennaio 2019, condotte dai Carabinieri e dal Sostituto procuratore di Trani, Marcello Catalano, hanno permesso di smascherare le attività di un pericoloso gruppo criminale, dedito ai furti d’appartamento e alla ricettazione. L’organizzazione, ben strutturata, agiva, a vari livelli, tra Puglia, Molise e Basilicata. All’interno della compagine, c’era chi si occupava della clonazione delle chiavi per l’accesso agli appartamenti da svaligiare e chi aveva il compito di “ricettare” la refurtiva. I militari della scientifica di Bari hanno subito individuato un modus operandi particolare che accomunava tutti i furti, ovvero la “strana” mancanza di segni di effrazione alle porte d’ingresso e alle finestre.
Inoltre l’acquisizione delle immagini delle telecamere nella zona dei furti ha permesso individuare nei pressi delle abitazioni svaligiate la presenza di alcuni “sospetti”, perlopiù pregiudicati, provenienti dal quartiere San Paolo. Non solo ma hanno consentito anche la ricostruzione della “sofisticata” modalità operativa della banda. Alcuni soggetti avevano, infatti, il compito di avvicinare per strada la vittima e, con uno stratagemma, fotografare le chiavi, per poi inviare le immagini al titolare di un negozio di Bari specializzato nella riproduzione delle stesse. Poi si passava allo step successivo con il furto veloce e senza scasso, fino alla ricettazione che avveniva in auto, con la vendita in contanti della refurtiva.
La conclusione delle indagini ha, finalmente, dato un volto e un nome e soprattutto il ruolo agli autori degli 8 furti consumati tra Bari, Taranto, Molfetta e Bisceglie (BT), nonché la pianificazione di altri possibili “obiettivi” falliti solo per le azioni di “disturbo” messe in atto dai militari durante le indagini.
P.N., di 61 anni, era la mente, P.G.P. e P.M. di 25 e 35 anni, i fotografi, L.P. 46 anni, il “clonatore”, mentre G.D, M.M. e R.G. di 62, 58 e 50 anni con i primi tre, entravano nelle case, supportati, di volta in volta, dai seguenti “pali”, L.F. 53 anni, P.M. 30 anni e dalla 33enne I.V..
Invece G.F. 44 anni o D.B.P. 27enne, molfettesi, erano i ricettatori, la 27enne barese P.M., moglie di P.G.P e figlia di P.N. con la madre 50enne, di Bari, F.A. moglie di P.N., avevano il compito di far sparire la refurtiva qualora fossero stati individuati dalle Forze dell’Ordine. Nel corso delle operazioni I.V. e P.M., sono state trovate in possesso di 100 grammi di cocaina e 40 proiettili cal.7,65. Tutti, a vario titolo, dovranno ora rispondere all’A. G. competente.