Appunti di viaggio di una turista distratta

Il nostro  viaggio inizia in una terra lontana: l’Oriente. Mai un luogo mi ha lasciato sensazioni così profonde di meraviglia, d’incanto e di stupore come l’Oriente. Bangkok con i suoi mille contrasti, grattacieli altissimi da cui è possibile ammirare un paesaggio mozzafiato, intervallati da baraccopoli fatiscenti e sovrappopolate. Miriadi di bambini imbrattati dalla polvere e dallo smog che rende l’aria irrespirabile, corrono verso il turista in cerca di pochi spiccioli.

I tuc-tuc, degli apecar trasformati in taxi improvvisati che si insinuano pericolosamente nel traffico impossibile della città. L’aria terribilmente umida e pesante che rende faticoso ogni movimento. E in tutto questo frastuono caotico si innalzano come per magia, sparsi qua e là i tempi buddisti. Vere oasi di contemplazione dove il tempo sembra fermarsi e quasi tornare indietro allo splendore di antiche civiltà.

Wat Pho, Wat Arun, il tempio dal Budda di smeraldo, meritano una visita speciale. Pieni di colori sgargianti e di cupole dorate, di Budda mastodontici e di profumi di incenso che riportano la mente e l’anima ad una serenità perduta. Ecco Bangkok: un luogo dove regnano insieme il caos e la quiete, l’afa costante che rende insopportabile l’aria anche a mezzanotte e il freddo quasi glaciale negli alberghi lussuosi, bancarelle con cibo di strada ad ogni angolo e ristoranti raffinati, lusso sfacciato e miseria nera. E in tutto questo segnalo, degni di una sosta, il mercato galleggiante sul fiume Chao Phraya  e il massaggio tailandese: risveglia tutti i muscoli del corpo, anche quelli che pensavo di non avere!

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Stella Camposeo

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