Molto probabilmente sono state le particolari acque del mar Baltico (povere di ossigeno), a consentire una così perfetta conservazione del grande relitto rinascimentale, naufragato (forse ai tempi di Colombo) la bellezza di 500 anni fa. Gli stessi archeologi, che nel 2016 hanno scoperto decine di vascelli bizantini adagiati nel Mar Nero, ora hanno fatto questa nuova straordinaria scoperta. Si tratta di un’imponente nave realizzata tra la fine del 15esimo e l’inizio del 16esimo secolo, che conserva ancora in buone condizioni lo scafo, gli alberi, alcune sartie, il barchino, una pompa di sentina, un argano per raccogliere le corde e un’ancora.
Le analisi del legname, in programma per i prossimi mesi, sicuramente daranno maggiori risposte o risposte più precise anche sul periodo del varo della nave. Per il momento, il gruppo di archeologi marini che è riuscito a fotografare e filmare l’imbarcazione da più posizioni e angolazioni, a ragione, l’ha ribattezzata, “nave sconosciuta”. Ma come si è giunti alla scoperta?
La Marina svedese è stata la prima ad intuire, grazie ad una indagine con i sonar, che i fondali del Baltico nascondevano “qualcosa”. Successivamente un gruppo internazionale di scienziati, guidati dall’Università di Southampton (Regno Unito), ha intensificato la ricerca immergendo due robot archeologi. Le foto ad alta definizione e le riprese ottenute, sono state ulteriormente sviluppate per ricreare immagini tridimensionali del relitto. Apparentemente si tratta di un mercantile perfettamente equipaggiato, dotato perfino di cannoni rotanti, comprova della risaputa ostilità tra i natanti dell’epoca, lungo all’incirca 15-18 metri, secondo gli esperti, di poco inferiore alla celebre Santa Maria, la caravella dell’ancor più celebre Cristoforo Colombo.