Sono già passati 4 giorni dalla convention pentastellata, una sorta di full immersion tra Di Maio e gli attivisti pugliesi, finalizzata a sondare la possibile apertura, in via sperimentale, del Movimento alle liste civiche. 800 i partecipanti, tutti rigorosamente registrati sulla piattaforma “Rousseau”. Durante l’iscrizione online, gli attivisti, così come da regolamento, hanno potuto esprimere il loro parere in anticipo sul tema e richiedere, eventualmente, previa concessione, la possibilità di un intervento personale di 2 minuti nel corso manifestazione. In pole position il gruppo dei 5stelle cellamarese, tra cui Giuseppe Cinquepalmi, il medico che da un po’ si sta battendo per la realizzazione di un grande Parco, possibile trait d’union tra Cellamare e Capurso.
Un progetto enorme che porta la firma di Paolo Maffiola, il Presidente dell’Ordine degli Architetti, e solo 2 min. per presentarlo, troppo poco per un argomento così impegnativo
«Quando mi sono registrato ho scritto affermativamente sulla possibilità che il movimento possa aprirsi alle liste civiche. Ma il polso della situazione in Puglia, come nelle altre Regioni, di fatto, ce l’hanno i vertici. Quindi ho utilizzato i 2 minuti concessi per parlare esclusivamente del parco e della questione che riguarda la cosiddetta bretella variante di Capurso».
Di che si tratta?
«A mio parere, un’inutile dispendiosa strada che vorrebbero creare per unire la statale 100 alla provinciale 240, secondo le aspettative di chi pensa che in questo modo il traffico sarebbe meglio veicolato. In pratica è una variante alla strada provinciale 240, una bretella che collegherebbe la strada proveniente da Castellana Grotte alla strada statale 100».
Il Parco trarrebbe vantaggi dalla bretella?
«Purtroppo no, perché danneggerebbe sia il Parco che il Comune di Capurso in quanto, come ben spiegato dal paradosso di Braess, un matematico tedesco, la bretella essendo una comoda attrattiva creerebbe ulteriori livelli di traffico ed inquinamento in una zona a forte valenza paesaggistica, turistica ed ambientale».
Quindi la bretella sarebbe un impedimento alla realizzazione del progetto?
«Oltre ad essere ridimensionato il Parco non avrebbe l’attrattiva di cui godono i Grandi Parchi e quindi il suo ruolo verrebbe sminuito. Si perderebbe inoltre il collegamento pedonale tra i due Comuni e non sarebbe salutare respirare gas di scarico dei camion che aumenterebbero a dismisura vista la pseudo comodità del tragitto».
Che ne pensano gli abitanti dei due Comuni ,a cui spetta la scelta?
«Il 16 marzo scorso si è già tenuto a Cellamare un convegno sul tema e successivamente un incontro con i ragazzi e i genitori della Scuola media. Tutti i riscontri sono stati positivi. Adesso contiamo di portare avanti le stesse iniziative nel Comune di Capurso, con incontri programmati, sia con la popolazione che con i ragazzi delle Scuole che ritengo i più interessati al progetto, visto che riguarda soprattutto il loro futuro».
E sulla unione dei Comuni?
«L’unione dei Comuni è il primo passo indispensabile dal punto di vista economico e finanziario. Grazie alla stessa, saranno possibili una serie di vantaggi per entrambi i Comuni: dalla sistemazione degli abitati, alla creazione di nuovi posti di lavoro ed addirittura alla riduzione delle tasse. Un consenso informato è la nostra priorità».
A conti fatti, cosa porterebbe di buono un Parco urbano in una zona già così tanto “rurale”?
«Parlo da medico, una recente pubblicazione scientifica, ha dimostrato che il verde in città rende più socievoli, meno ansiosi e più felici. Più lavoro, più ricchezza, più turismo tanto da risollevare le sorti di questi comuni soffocati magari da altri interessi. Finalmente entreremmo di diritto tra i Comuni di stampo europeo».