È accaduto in provincia di Vicenza, un bambino, Giulio Cortiana, di tre anni, è morto lunedì scorso, dopo essere stato visitato, in due diverse occasioni nella stessa giornata, dai medici del pronto soccorso “Santorso”. I genitori si erano rivolti all’ospedale nella speranza di vedere il bambino più tranquillo e liberato dai forti dolori che lamentava all’addome. “Nessun esame, gli hanno prescritto solo acqua e zucchero”. “Solo al secondo ricovero si sono accorti che il bambino era diabetico”.
Secondo il racconto della mamma, il bambino, lunedì mattina, non aveva problemi, “Poi all’una ha cominciato ad accusare forti dolori alla pancia”. C’è stata quindi la prima corsa all’Ospedale e lì il medico, constatata la febbre, gli somministrato tachipirina, senza altri accertamenti. “Il medico lo ha visto pallido – continua la mamma – ci ha detto che era disidratato e che sarebbe bastata un po’ di acqua e zucchero”.
Famiglia e bambino sono stati così rimandati a casa con una situazione non del tutto chiarita e soprattutto non risolta. Infatti durante la nottata le condizioni del bambino sono peggiorate e c’è stato nuovamente bisogno di ricorrere al pronto soccorso. Questa volta però sono state prescritte una serie di analisi e dagli esami ematici i medici finalmente si sono resi conto che il bambino era diabetico. Per Giulio però era troppo tardi ed è morto poco dopo. “Non sappiamo niente – dice il papà. Una cosa possiamo dirla, avrebbero potuto fare qualche esame in più, magari così sarebbe emerso qualche valore fuori scala, qualche campanello d’allarme”.
Per il professor Massimo Scollo, primario di pediatria dell’Ospedale, “Quando muore un bambino è sempre difficile gestire le emozioni”. Intanto però sono già partite le indagini della Procura che ha sequestrato la cartella clinica e iscritto nel registro degli indagati il medico del secondo ricovero. I genitori, “non accusiamo nessuno ma pretendiamo la verità e soprattutto sapere se qualcuno ha sbagliato e se Giulio avrebbe potuto salvarsi”.