“Parco costiero di Polignano a Mare”, la Sigea al Governatore Emiliano, “Prima di ogni intervento, costituire un catasto dei geositi e delle emergenze geologiche della Puglia”

Durante la Conferenza sull’approvazione del “Parco costiero di Polignano a Mare”, che si è tenuta, ieri, 29 luglio, presso la regione Puglia, la Società Italiana di Geologia (Sigea), pur sostenendo l’esigenza dell’istituzione di un parco naturale regionale, focus e punto di partenza per la realizzazione di nuovi progetti, ha anche sottolineato la necessità di preservare e tutelare i valori geo-ambientali delle zone menzionate.

Questo il contributo della Sigea, messo agli atti ieri e indirizzato al Presidente della regione Puglia Michele Emiliano. Nella nota, la Società italiana di Geologia, ricorda inoltre di aver già sottolineato l’importanza di una ricognizione dell’area di interesse col progetto regionale “Ricognizione e verifica dei geositi e delle emergenze geologiche della Regione Puglia”. Un progetto utile, tra l’altro, alla costituzione di un “Catasto” per l’immediata  presa visione delle aree censite, consultabile attraverso il sito dedicato – «www.geositipuglia.eu» – , dal quale si possano acquisire i dati dei beni geologici, sia dal punto di vista scientifico (geologico, geomorfologico, paleontologico), che da quello didattico, culturale e paesaggistico.

La Sigea, ha pure sottolineato il recente intervento dell’Unesco su “L’Arte dei muretti a secco” –  Patrimonio dell’umanità -, primi esempi di manifattura umana.  I muretti a secco, elementi fondanti dei nostri paesaggi rurali, vanno perciò tutelati, come nel caso di Costa Ripagnola. In definitiva, prima di ogni intervento progettuale dell’area, la Società di Geologia puntualizza l’esigenza di consolidare le conoscenze sull’effettivo “stato dell’arte” e il reale valore dei beni anche dal punto di vista culturale e delle attività agricole.

Di seguito le aree di interesse geologico presenti nel portale «www.geositipuglia.eu» e nel database costruito col progetto regionale “Geositi”, ricadenti nella perimetrazione proposta.

Da Mola a Monopoli:

CGP0280: Le dune fossili Le Macchie

CGP0252: I depositi di mareggiata di San Giovanni

CGP0248: Il canale medievale di San Vito

CGP0247: Le cave costiere di San Vito

CGP0197: La cava costiera di Polignano a Mare

CGP0235: La Grotta Sorgente Chiar di Luna

CGP0223: La Grotta della Rondinella

CGP0231: Le brecce da collasso carsico di Cala Paura

CGP0234: Largo Gelso e la falesia Grottone

CGP0230: La falesia di Polignano a Mare

CGP0236: Lo Scoglio dell’Eremita

CGP0237: L’arco della Grotta di Sella

CGP0149: Le calcarenitibioturbate di Torre Incina

CGP0241: La Lama di Torre Incina

CGP0150: Le strutture deformative di Monopoli.

L’elenco può essere integrato dai beni riconosciuti nel centro abitato di Polignano:

CGP0233: La Lama Monachile

CGP0232: La Grotta Palazzese

CGP0266: Largo Grotta Ardito

Inoltre può essere integrato dalle adiacenti aree individuate a Mola e a Monopoli:

CGP0400: Le norie di Mola di Bari

CGP0151: I conglomerati clinostratificati di Torre d’Orta (Monopoli)

CGP0013: La Grotta delle Mura (Monopoli).

Anche il vicino affioramento di Grottole:

CGP0281: Le Ophiomorpha di Grottole

Si porta così a 22 il numero di beni già catalogati nel solo studio preliminare, a meno di approfondimenti alla scala locale che sono auspicabili e, comunque, richiesti nel quadro conoscitivo dei Piani Urbanistici Generali dei Comuni.

 

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Elvira Zammarano

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