Ancora tanti rifiuti eterogenei e pericolosi lasciati in tutta fretta da balordi senza scrupoli che, contravvenendo l’attuale normativa (D.Lgs. 152/2006), continuano a macchiarsi non solo di reati punibili penalmente, ma anche di comportamenti che avranno conseguenze gravi sulle generazioni future. Non si intende “filosofeggiare” su un problema che ha superato da molto i limiti della decenza, ma la questione va affrontata anche da un punto di vista etico e morale.
I reati ambientali, infatti, non sono illeciti amministrativi, ma veri e propri reati e che, oltre alla fedina, dovrebbero anche segnare la coscienza di chi li compie. La pena, però, poche volte si traduce in una reclusione, più spesso si trasforma in contravvenzione, a meno che le indagini, peraltro pregnanti, non dimostrino la reiterazione del reato e l’aver causato danni seri alla salute pubblica. Ma al “dolore” (forse) momentaneo dell’esborso, rimane quella strafottenza o, peggio, granitica indifferenza, verso coloro che erediteranno, nel bene e nel male, il risultato delle nostre azioni.
“Uno scenario che lascia basiti e senza parole”, hanno riferito i Rangers dopo questo ennesimo “ritrovamento” di ieri, 29 luglio. “Dalle guaine dei cavi elettrici ai frigoriferi, alle parti meccaniche, agli scarti di lavorazioni elettriche ed edili. Insomma, c’era un po’ di tutto. Materiale, ovviamente, che se bruciato rilascerebbe fumo nocivo e sostanze velenose nell’ambente”. “Cumuli e cumuli di rifiuti disseminati su un terreno più volte attenzionato in passato per i tanti roghi accesi”. “Noi, naturalmente, continueremo nella nostra attività di prevenzione e tutela del territorio e, come da prassi, trasmetteremo ogni tipo di segnalazione agli Organi di competenza”.