In carcere i 7 extracomunitari responsabili della parziale distruzione del CPR di Bari, avvenuta lo scorso aprile, nella notte tra il 27 e 28

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei tunisini Kawam Khalil e Ben Alouane Salem, di 35 e 42 anni, dei marocchini Rashid Brasmin, Lagnef Samih, Gabari Ahmed, di 39, 20 e 29 anni, del  24enne pakistano, Yaseen Muhammad e del 33enne egiziano Abdelwanis Abdelgawwad Bahaa, ritenuti responsabili del delitto di devastazione in concorso.

I fatti riguardano la violenta rivolta avvenuta nella serata del 27 aprile 2019 e nella successiva nottata ad opera di un nutrito gruppo di ospiti del Centro di Permanenza per i Rimpatri di Bari che, salendo sopra i tetti della struttura, distruggendo i suppellettili, ammassando materassi e lenzuola e appiccando fuochi da cui si sono sviluppati svariati incendi, hanno causato il parziale danneggiamento di due moduli abitativi e la totale devastazione di un terzo, determinando dunque un gravo pericolo per l’incolumità degli altri extracomunitari presenti nonché delle forze dell’ordine deputate alla vigilanza.

Le indagini immediatamente attivate dalla Squadra Mobile di Bari, Sezione Criminalità Extracomunitaria e Prostituzione, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno portato gli investigatori, mediante l’attento esame delle riprese video del sistema di sorveglianza presente nel Centro, a ricostruire nei minimi dettagli tutte le fasi del disordine: una ventina di ospiti hanno, in un primo momento, incendiato alcuni materassi e del materiale cellulosico posizionato a ridosso delle porte d’ingresso interne alle sale benessere dei moduli nr. 6 e 7, in seguito hanno dato fuoco ad altro materiale accatastato nel corridoio centrale del modulo nr.1 ed infine hanno incendiato svariati materassi nel modulo nr.3, distruggendolo completamente e rendendolo inutilizzabile.

L’identificazione dei responsabili ha consentito, anche attraverso le importanti testimonianze del personale della cooperativa addetta ai servizi e all’assistenza nel Centro, di attribuire con certezza ad 11 extracomunitari, di varie etnie, prevalentemente nord africane, la responsabilità penale per gli atti di devastazione, ed ha così permesso al PM di chiedere ed ottenere dal Gip la misura cautelare in carcere per tutti gli indagati.

Dei 7 cittadini stranieri ad oggi fermati per l’esecuzione del provvedimento, 3 sono stati rintracciati presso il CPR di Bari, ancora in stato di trattenimento, e 4 catturati nelle città di Milano, Udine, la Spezia e Taranto in collaborazione con le Squadre Mobili del luogo, tutti tradotti dopo gli atti di rito nelle relative case circondariali. Per quanto riguarda gli altri 4 destinatari dell’odierna misura, sono in corso attive ricerche sul territorio nazionale.

 

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Elvira Zammarano

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