Definito “cioccolato di quarta generazione”, poiché nato dopo il cioccolato fondente, quello al latte e quello bianco (ultimo in ordine di tempo e risalente agli anni ’30 del Novecento), il pink chocolate è ottenuto da alcune differenti specie botaniche di alberi di cacao provenienti dalla Costa d’Avorio, dal Brasile e dall’Equador. Grazie ad un processo in grado di selezionare e lavorare la specifica fava rossa, denominata Ruby Cocoa Bean, il gruppo di lavoro del reparto R&D della Barry Callebaut di Louviers è stato in grado di esaltarne la fragranza e il tono di colore rosa intenso, grazie a un nuovo ed esclusivo sistema di produzione capace di attivare i precursori presenti nelle bacche in questione. Dal punto di vista del sapore, quella con il cioccolato rosa è un’esperienza gustativa molto piacevole che, a detta di chi ha avuto modo di testarlo, presenta un sentore di frutti di bosco in unione ad una dolcezza contenuta, levigata e quasi acidula e per via del suo colore fa pensare a fragole o a lamponi, ma non contiene frutta. Il cioccolato sta guadagnando consensi da parte di tutte le case cioccolatiere, é riconosciuto in tutto il mondo come food trend dominante per il 2019 dalle agenzie di ricerca, dai media e dagli esperti del settore. Ma i più reticenti si pongono degli interrogativi non del tutto infondati. Rosa intenso, con o senza trucco?La Barry Callebaut garantisce, da parte sua, che il cioccolato rosa sia completamente privo di coloranti, aromi artificiali e additivi, anche se non ha mai reso pubblici né gli ingredienti né (nel dettaglio) il tipo di procedura utilizzata per lavorare le Ruby Cocoa Beans. Se il tutto sia frutto di un’abile strategia di marketing oppure se questo snuovo ritrovato sia davvero una scoperta scientifica assolutamente “green”, resta un quesito che solo il tempo saprà svelare. Nel frattempo tutti pazzi per il pink: chef e cioccolatieri mondiali considerano il cioccolato Ruby una delle più grandi scoperte nel mondo del cioccolato degli ultimi decenni.