Chiuse le indagini sui falsi Prof: 3mila euro a diploma, 25 indagati, intercettata anche la sede del diplomificio

Indagini chiuse sulla vicenda che ha visto coinvolte 25 persone con l’accusa di aver presentato titoli falsi per accedere alla professione di insegnante. I carabinieri hanno individuato la copisteria, presso cui venivano stampati, al costo di 3mila euro l’uno, i documenti taroccati con cui i falsi docenti avrebbero dovuto esercitare la professione. Le indagini furono avviate dalla Procura di Cosenza nel 2017 in seguito ai controlli previsti dal decreto della “Buona Scuola”, con l’obiettivo di verificare titoli e qualità professionali del corpo insegnante. I controlli effettuati su oltre 600 Istituti paritari, hanno messo in evidenza irregolarità in diverse regioni italiane, tra cui la Puglia (Lecce) e la Calabria. Dalle perquisizioni è stata individuata anche la sede del “diplomificio”, un’abitazione, di un 69enne del posto, che fungeva da stamperia, al cui interno sono stati trovati Pc, stampanti, risma di carta filigranata fino alle copie cartacee dei diplomi già pronti all’uso e a  30 titoli, già intestati a falsi docenti, rilasciati, a prima vista, dall'”Istituto Nazionale di Scuole e Corsi Professionali”. L’indagine si è avvalsa dell’ausilio di molti Dirigenti scolastici –  attraverso lo scambio di informazioni intercorso tra loro – , e degli uffici dell’Usr – Atp, che hanno subito provveduto ad eliminare i nominativi dei falsi docenti.

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Elvira Zammarano

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