Il ruolo della donna e i “riti nuptialia” nell’antica Roma

Rosa CuccovilloNell’antica Roma il matrimonio sanciva il diritto di possesso della donna da parte dello sposo che poteva  amministrare ogni sua proprietà, persino la dote femminile. Il matrimonio veniva sancito da alcuni riti nuptialia che attestavano il possesso della donna da parte dell’uomo. Tra i più noti si ricordano: la ” coemptio”, un rito con il quale la donna veniva praticamente comprata dallo sposo insieme a tutti i suoi beni. Il “Manus” sanciva l’usanza che le novelle spose non varcassero da sole la soglia della casa del marito, ma la sorpassassero sollevate sulle braccia dell’uomo. Il “temetum” ovvero l’assunzione di vino puro che era riservato solo all’ uomo, perché se la donna veniva sorpresa a sottrarre le chiavi della  cantina, poteva anche essere ripudiata dall’uomo. L’ebbrezza femminile, infatti, era indice di possesso demoniaco o di corruzione dei costumi. Anche la sterilità femminile era motivo di ripudio da parte del marito che poteva ripudiare la moglie anche prima ancora che lei commettesse un adulterio. Questi sono solo alcuni dei riti nuziali che hanno decretato da sempre la sottomissione della donna all’uomo. Ma quante sono le sue conquiste e i suoi pregi che l’anno riscattata da questo ruolo di subordinazione? Tantissime, eppure la donna e’ ancora tutt’oggi oggetto di violenza e di stupro…. Quanto  dovra’ soffrire ancora? E quando sarà “donna” a pieno titolo? Sicuramente quanto prima…

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Rosa Cuccovillo

2 commenti su “Il ruolo della donna e i “riti nuptialia” nell’antica Roma”

  1. Complimenti, sei riuscita a mettere in evidenza perfettamente il ruolo femminile nella storia e nel mondo. Bravaaaa! Approvo queste riflessioni…Mino F.

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