Il respiro per diagnosticare le patologie tumorali

Oggi è possibile con “Mistral”. Uno strumento diagnostico, tecnologicamente avanzato, che consentirà, attraverso l’analisi dei composti organici presenti nel respiro, di accertare mesoteliomi, tumori del colon retto e dei polmoni. A idearlo i ricercatori dell’Università di Bari, coordinati da Gianluigi de Gennaro, del Dipartimento di Biologia Uniba e Donato Altomare, del Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di organi del Policlinico di Bari. Dopo 10 anni di sperimentazione su 500 volontari si possono finalmente tirare somme positive. Presto, infatti, nascerà, all’interno dell’IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, finanziato dalla regione Puglia, il Centro regionale “Breath Analisis”. Il primo in Europa attraverso cui si potranno ridurre tempi e costi delle liste d’attesa e soprattutto, situazioni di stress nel paziente. Dunque, ora sarà sufficiente, per sapere se siamo affetti da patologie tumorali, soffiare “respiro” in un palloncino o in una boccaglio monouso. L’aria raccolta in una provetta all’interno dello strumento sarà poi inviata al laboratorio specialistico per le analisi. Grazie alla sua versatilità – è compatto e portatile –  potranno essere effettuati screening mirati sulla popolazione. Proprio per questo, si pensa già a “Mistral” come mezzo da utilizzare nei luoghi di lavoro per monitorare e creare una mappatura della possibile relazione tra malattia del lavoratore e ambiente lavorativo.

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Elvira Zammarano

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