Disastro ferroviario 2016, per i giudici, anche la regione Puglia tra i responsabili in sede civile

Si è svolta ieri, 7 maggio, nell’aula bunker del carcere di Trani, la seconda udienza del processo sulla strage ferroviaria 2016. Erano presenti tutti i familiari e le associazioni delle vittime, che hanno dichiarato la loro soddisfazione alla notizia dell’accoglimento, da parte dei giudici della richiesta dell’avvocato Di Pilato, di citare la regione Puglia come responsabile civile.

L’istanza dell’avvocato, voluta da alcuni parenti, era stata precedentemente respinta dalla dottoressa Schiralli, ma riconsiderata dall’attuale collegio giudicante, che ha emesso in tutto quattro ordinanze per decidere sulle questioni preliminari presentate nel processo iniziato l’11 aprile. Un processo che vede imputate a vario titolo, per i reati di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso, 17 persone e una società e che ora chiama in causa anche la regione Puglia.

Durante l’udienza è stata ammessa la costituzione di parte civile di altri familiari delle vittime e dei Comuni di Corato e Andria nei confronti di Ferrotramviaria spa, l’unico dei 18  imputati per i quali l’istanza era stata rigettata dal Gup nel corso dell’udienza preliminare.

«Finalmente si muove qualcosa – sono le prime parole di Anna Aloysi, sorella di Maria, una delle vittime – la regione Puglia viene inserita come responsabile civile. La decisione è stata annunciata dal collegio giudicante durante l’udienza di ieri. Ho sempre lottato e sempre lotterò per la ricerca di tutti i responsabili della strage, compresa la regione – afferma Anna Aloysi -. E’ sicuramente un primo passo verso la verità. Voglio solo giustizia per Maria. Adesso aspettiamo la prossima udienza che è stata fissata per il prossimo 6 giugno, sempre nell’aula-bunker del carcere, qui a Trani».

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Elvira Zammarano

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