La magistratura ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento per l’uccisione di Antonio Cosimo Spano. Il pensionato di 66 anni di Manduria, morto, dopo 18 giorni di agonia, probabilmente – sarà l’autopsia a chiarirlo – per il gioco infame di una manciata di piccoli aguzzini. Per l’uomo, già affetto da problemi psichici, che lo rendevano incapace di difendersi da quella banda di bulletti senza cervello che da tempo lo vessavano, ma non invalido, non c’è stato niente da fare. Sono due le Procure che indagano, quella dei minori, per i 12 ragazzini coinvolti e la Procura della Repubblica, per i due maggiorenni di 19 e 22 anni.
Per l’avvocato Lorenzo Bullo, difensore di cinque minori e di uno dei due maggiorenni – «Le accuse sono davvero gravissime, anche se provvisorie. La più grave, secondo la formulazione del capo d’imputazione è il 584, quella di omicidio preterintenzionale. Ma non abbiamo ancora alcun elemento per poter valutare la fondatezza o meno di queste imputazioni»
«Io non l’ho mai toccato, ero nella chat, anzi nelle chat – racconta un 17enne coinvolto -. Ma era solo per ridere che facevamo girare quei video, mica lo volevamo morto».
Erano convinti, i 14 perditempo, che mai quello che loro chiamavano impunemente “gioco”, avrebbe portato alla morte il pensionato. Che quel povero “matto”, così come lo definivano nei video WhatsApp da guardare “per ridere”, sarebbe morto.
«Ho sbagliato – dice – non mi rendevo conto del male che stavamo facendo, non ho avuto la forza di fermarli perché, in fondo, lo facevano tutti».
Anche Don Dario de Stefano, il parroco della chiesa Don bosco di Manduria dà la sua versione, « I genitori in molti casi sono assenti, e allora tu fai di tutto per organizzare tanto, ma finisci spesso col sentirti impotente. C’è bisogno di dialogo, di una presenza che li faccia sentire accompagnati, custoditi. Ciò che hanno dentro, e in alcuni casi non sempre, vuoto, confusione. Parlandoci – conclude – li scopro più sensibili e profondi di quanto si possa pensare, ma senza appigli si perdono».