Il 19 giugno 2019, alle 8:30 in punto, si darà il via all’esame di maturità, con lo svolgimento della prova scritta di italiano. Importanti novità aspettano gli studenti delle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado. A cominciare dalla seconda prova scritta, che avrà per oggetto una o più discipline caratterizzanti il corso di studio e mirerà ad accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale dello studente dello specifico indirizzo. Il primo requisito indispensabile per poter accedere all’esame, previsto dal D.lgs. 62/2017, è la partecipazione alle prove Invalsi, effettuate nella prima decade di marzo. Le prove hanno lo scopo di valutare le competenze di italiano, matematica e di inglese (CBT) raggiunte nel quinquennio dallo studente. Il secondo requisito di ammissione sarà l’aver effettuato il progetto di alternanza scuola-lavoro. Altri requisiti di accesso (art. 4 comma 6 del DPR 249/1998) sono la frequenza (almeno tre quarti del monte ore annuale), aver conseguito la sufficienza (6) in tutte le discipline, aver conseguito la sufficienza in condotta. Per i crediti formativi – attribuiti da tutto il Consiglio di classe – il punteggio massimo previsto è 40 punti, così distribuiti: 12 punti per il terzo anno, 13 per il quarto e 15 punti per il quinto anno. Grande importanza sarà rivestita dal documento predisposto dal Consiglio di classe entro il 15 maggio. Il documento sarà un piano organizzativo che “mirerà ad esplicitare contenuti, metodi, mezzi, spazi e tempi del percorso formativo individualizzato, criteri, strumenti di valutazione adottati e obiettivi raggiunti, nonché ogni altro elemento che lo stesso consiglio di classe ritenga utile e significativo ai fini dello svolgimento dell’esame (Ordinanza Ministeriale n.205/2019)”, tenendo conto di quanto dichiarato anche nel PTOF di ogni singolo Istituto. Prima dell’elaborazione del testo definitivo del documento, i Consigli di classe possono consultare, per eventuali proposte e osservazioni, la componente studentesca e quella dei genitori. Durante il colloquio finale, i candidati dovranno: analizzare testi, documenti, esperienze, progetti, problemi, affinché la commissione verifichi l’acquisizione dei contenuti, dei metodi propri delle singole discipline, la capacità argomentativa e critica del candidato; ed esporre i percorsi realizzati per l’acquisizione delle competenze trasversali e per l’orientamento, mediante una breve relazione e/o un elaborato multimediale. E’ un esame che si veste di nuovo e che mira a dare grande rilevanza alla ricaduta formativa, orientativa e non ultima, lavorativa che il mondo della scuola italiana ed europea stanno cercando di far conseguire ad ogni studente. Ogni maturando arriverà all’appuntamento di giugno consapevole dei numerosi scenari occupazionali che lo attenderanno e nello stesso tempo, consapevole delle proprie capacità lavorative.